Passato e Presente - anno III - n. 18 - nov.-dic. 1960

• Romita e M orandi 2427 per una forma istituzionale, quanto per il contenuto di cui questa forma avrebbe dovuto essere riempita. Che le forze borghesi si fossero valse in passato e potessero desiderare di continuare a valersi in avvenire ·della mona•rchia come di uno strumento ,di conservazione, non è ·in contestazione. Ma, nei termini in cui concretamente si è svolta, la •battaglia del 2 giugno aveva perduto in larga misura questo carattere: e a nostro avviso sono errati i gi,udizi secondo cui la monarchia avreb·be costituito << il piu valido strumento ·per la ,difesa permanente .degli interessi reazionari ». ln realtà, la monarchia era ormai uno strumento troppo Jogorato e non serviva· piu allo scopo. La 1 borghesia era disposta a liberarsene e per essa l'operazione centrale del'l'i,m,mediato dopoguerra non era quella di 1fare un assai .problematico tentativo di salvataggio della dinastia, ma di assicurarsi il piu rapidamente possi1 bile. un arroccamento su altre posizioni. Questo spiega, ·tra l'altro, come, a eccezione di forze e di episodi del tutto marginali, non ci \fossero resistenze serie al verdetto del 2 giugno e come accettasse subito il nuovo piano istituzionale l'uomo politico piu rappresentativo che la borghesia abbia aViUto in questo -dopoguerra 42 • E non può apparire che goffo il tentativo di Romita di far credere che « tltalia fu salva» soprattutto per la vigilanza e ia prontezza delle autorità e per la collaborazione di qualche monarchico « illu·mina to ». .Accettare la ricostruzione dello Stato tradizionale; rinunciare alla creazione ,di organismi effettivi di democrazia dal basso; separa·re nettamente varie fasi (guerra e lotta antilfascista, 1 batta,glia per la Repubblica, lotta alla Costituente, riforme di struttura); rivolgere l'attenzione assai piu alle questioni •di forma che a quelle -di contenuto: tutto ciò ha consentito alle forze conservatrici ,di guadagnare tempo p·rezioso, di rior,dinare .progressivamente le fila, cl.i creare nuovi str.umenti di resi- . · ste.nza, ·di ·evitare ogni mutamento strutturale, di svuotai;e di contenuto le trasformazioni istituzionali 43 • e) Un di·battito r-ecente ha richiamato l'attenzione sul ruolo di classe dirigente che la classe operaia avrebbe ~vuto nella Resistenza. 42 A queste conside.razioni, assai piu che non « alla fedeltà allo spirito de-mo- ' cratico » di cui si è parlato, era ispirato l'atteggiamento di De G.asperi subito dopo il referendum. Da'llo 5-tesso llomita risulta confermato che una posizione analoga veniva assunta dagli Americani (ofr. p. 219). 43 Una valutazione genere è cqntenuta ne.i due scritti di Lelio Basso che abbiamo ,già citato. Qualche accenno è anche nel Morandi (dr. pp. 287-288). Come ho già avuto modo di· ricordare altrove, i termini della politica dei partiti operai in quel periodo sono stati sintetizzati con singolare chiarezza in un articolo di « Rinascita » che enuncia esplicitamente il compromesso implicante la rkostruzione del paese su basi capitalistico-borghesi (Gfr. <<Rinascita>>,n. 8, agosto 1946 pp. 177-80). Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==