2416 Livio Maitan agli occhi piu filistei 11el '45-'46 -, ma che si tende a far ri,manere s·uHo ·sfon•do, a considerare come forza potenziale che· deve entrare direttamente in azione il meno possibile. Seco,ndo una tra,dizionale concezione -dei vecchi riformisti, il richiamo a'perto al loro intervento sarebbe stato iecito solo in funzione ,difensiva, cioè << se superando l'autorità del governo si. fosse congiurato cont·ro 1a Repu·bblica » (p. 216). ,Parallelamente:i come si è visto, il problema dello Stato veniva concepito in maniera squisitamente co-nservatrice. L'idea della continuità, deìla necessità di' rista·bilire la « normalità >>, in altri termini di restaurare 1a vecchia macchina è accettata e presentata come pacifica: assolutamente irrilèvanti e trascu·rabili gli accenni alle· esigenza di un rinnovan1ento, per non parlare poi deHa eventuale creazione di organi di potere popolare o della stessa valorizzazione -dei CLN come elementi democratici in una struttura statale rinnovata 11 • Per Ro·mita la preoccupazione dominante, anzi pressoché esclusiva, sembra quella del mutamento -della fo•rma istituzionale: e concepito in un modo tale da essere ridotto effettivamente a p·ura forma. Gli accenni a una successiva evoluzione so-cia1ista compaiono fugacemente sotto forma. di una moderata asp-irazione confinata in un futuro imprecisato 12 • Quello che piu conta, questa è effettivamente la risultante della sua azione, che non solo non si è svilup·pata .nel senso di porre le premesse di un completo -mutamento - .dal punto di vista -del contenuto sociale - della struttura ,dello ·Stato, .ma neppure ·ha teso a un effettivo, pro.fon-do rinnovamento democratico entro la cornice eco.nomico-so·ciale capitalistica. Cosf egli ha contribuito, dal suo posto -di responsabilità, a far sf .che quella dei 2 giugno fosse una repu 1 bblica radicalmente conservatrice. La sua azione fu in larga misura condizionata dall'ap 1 parato che egli stesso conservava e resuscitava a nuova vita, q·uale che fosse la s·ua reale coscienza di questo fatto. Una sua replica a un funzionario acquista, in proposito, u11 valor~ -di sim·bolo. Un incidente in Puglia aveva fatto pensare che Romita non inten-desse p·rocedere perché i responsabifi sarebbero stati comunisti. « Anche se fossero socialisti - .dissi seccamente - li p·unirei! E poiché (il fu.nzionario) mi guardava perplesso, aggiunsi: - Qui non c'è Romita, ma il ministro .degli Interni» (p. 59), E' la funzione che impone 1a sua logica interna, a prescindere dalle disposizioni << soggettive » di colui che la riveste. Ma se da questo •e ·da un altro, forse piu significativo, accenno 13 , 11 Cfr. le già citate pp. 46-47. 12 << L'Italia - solevo dire - attraverso il'ordine potrà raggiungere certamente la Repubblica e forse anche il socialismo» (p. 63). Cfr. anche p. 121. 13 Spiegando la sua decisione di non ritornare al Viminale, Romita scrive: << Non volevo tramutarmi in una specie di capo della polizia; non volevo essere BibliotecaGino Bianco
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