Realtà italiana ROMITA E M·ORANDI: DUE TESTIMONIANZE SU UN BIENNIO CRU,CIALE Se il .perio·do della lotta clandestina e p•art1g1ana già -da tempo ha dato luogo a tentativi di una prima sistemazione storica, per la fase che ha seguito immediatamente l'insurrezione nel Nor•d e la fine della guerra siamo ancora ai documenti e alle testimonianze. Due recenti pu-bblicazioni - Dalla Monarchia alla Repubblica di Giuseppe Romita (Nistri-Lischi, Pisa, 1959) e La ricostruzione democratica dello Stato di Rodolfo Mora•n.di (Torino, Einaudi, 1960) - arricchiscono la serie offrendo ·un materiale ,di va1ore diseguale, ma da cui non sarà comunque possibile prescindere non fosse che per la parte di rilievo sostenuta -dai due autori nelle vicende di quegli anni. Un giudizio intrinseco sul libro ,di Romita non p•otrebbe che essere severo 1 • Ci troviamo di fronte a uno scritto ,di una desolante mediocrità, ispirato •da ·u·n capo al,l'altro a. concezioni solo forma,lmente -socialiste e in realtà piccolo borghesi, zeppo ,di luoghi comuni triviali, molesto per il quasi puerile esibizionismo dell'autore. Pochi esempi saranno sufficienti. Il capitolo L'uomo che non ebbe amici (pp. 18-29) dovreb,be essere una specie di sintesi del credo. repubblicano di Romita: gli argomenti che vengono avanzati han·no ben scarsj addentellati con i motivi ben piu sostanziali sostenuti da,l partito cui l'autore allora apparteneva e sembrano l'eco di un comizio di periferia .di un repubblicano di terz'ordine. Nell'analisi ,del separatismo siciliano certi motivi politici e sociali comunemente noti -· e la sostanziale portata reazionaria che assumevano - vengono completamente trascurati: le azioni dei separatisti sem·brano a Romita_ << imp:rontate soltanto ad un generoso spirito di onore. Si trattava di convincer•li che l'onore era dall'altra parte della ba·rricata » (p. 55). I luoghi comuni, che vanno ,dalla « generalizzazione » pseudopoli1 Non si può perciò condividere la retorica e apologetica pref.azione di Giuseppe Sar.agat .che non si perita, tra l'altro, di definire Romiba << colui che piu di ogni altro si è adoperato per la nascita di un ordine democraitico » (p. XIII). BibliotecaGino Bianco
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