2400 Lador Lederer vino in guer·ra tra loro, come anche le norme su·lle re1azioni tra citta- ,dini de'lle parti belligeranti 14 alla vi1 gilia di u·n.a guerra, durante la guerra 15 , e in attesa di riprendere 1e relazio-ni del tempo di pace 16 • Gli accordi inter-aziendali diventan·o il corrispettivo dei conflitti giuletto queste parti beHigeranti. Ci stiamo interessando a questi aspetti del problema e spero che riusciremo. La tecnica deve procedere, guerra o non guerra, perciò dobbiamo trovare qualche soluzione a questi problemi ». (Comitato Bone del Senato degli U.S.A., vol. VIII, p. 3410; e R. SASULY, I. G. Farben, ~e:vv York 1947, p. 147. I corsivi sono nostri). 14 Il FARISH, allora presidente della Standard Oil .Co. di New Jersey, dichiarava il 31 marzo 1942 a una commissione d'inchiesta del Senato: « I nostri contratti (con la I. G. Farben) de'l 1929 dovevano restare in vigore fino al 1947. Come voi signori sapete, contratti del genere, in diritto, non sono abrogati quando le nazioni contraenti sono in guerra, ma soltanto sospesi. Le parti contraenti devono quindi trovare qualche modo per continuare i loro affari mentre i contratti 5ono sospesi>> (G. REIMANN, Patents for Hitler, pp. 57-8). Un altro esempio r~guarda un accordo stipulato nel 1936 fra la ICI (inglese) e la Alkasso (U. S. Alkali Export Association, derivazione della Webb-.Pomerene del 1919). Nel 1941, allorché l'accordo avrebbe dovuto scadere secondo i suoi terfi!•ini, era scoppiata la guerra, e le parti contraenti furono d'accordo di rivedere le principali norme contrattuali relative alla distribuzione dei mercati. La ques6one arrivò in giudizio, e i1 l giudice Kaufmann stabiH che <<nessuna prova indica che .gli accusati considerino lo stato di guerra altro che un interludio importuno, che richiede solo un.. rinvio fino alla fine delle ostilità, quando il mercato mondiale degli alcali si potrà ridistribuire». (The End of the Alkali Carte!, in <<Carte!>>, London 1951, n. 5, p. 14 2). Ancora un episodio: la Gener.al Electric e la sua dipendente Carboloy Inc. con tutta evidenza avevano fatto progetti per estendere il loro accordo con la Krupp tedesca fino al 1950 (testimoniato da J. H. Lewai, dav.anti al Comitato senatoriale per i brevetti, 77° congresso, 2a sess., riportato in <<The Library of Congress Bulletin >>,n. 32, Cartels and lnt. Patents Agreements, Washington 1944, p. 67). 15 Nel suo libro di memorie, Buna Rubber, Io HowARD scrive: <<Facemmo del nostro meglio per arrivare a completare un modus vivendi che funzionasse per tutta la durata della guerra. Non potemmo completarlo interamente,· ma si sperava di aver fatto abbastanza per concludere telegraficamente sui punti piu importanti. rimasti in sospeso >> (p. 90). Quale fosse l'aspetto della questione secondo il punto di vista tedesco si vede da un passo di un memorandum presentato dalla I. G. Farbenin<lustrie il 25 gennaio 1940: « Vi sono accordi tra le ~ocietà produttrici tedesche (I. G. Ruhrchemie) e le grandi società petrolifere, come Standard Oil, Shell, ecc. per gli olii minerali. Queste intese contemplano lo scambio di inform.azioni sugli oli minerali tra le parti contraenti. Questo scambio di informazioni, che avviene sempre nel modo consueto attraverso paesi neutrali oltre mare e che ci viene trasm~sso via Olanda e Italia, ci permette di dare uno sguardo al lavoro di sviluppo e ai piani di produzione delle società e/o dei progressi nello sviluppo tecnico nel settore del petrolio... Finora abbiamo effettuato questi scambi in modo tale che da parte nostra sono stati spediti solo rapporti che contenessero semplicemente quei d.ati tecnici che sono già noti, o superati dagli ultimi sviluppi » (Trials of War Criminals be/ore the military Tribunals, voil. VII, The Farben-Case, p-p. 1273-95). 16 Lord VASINTTARTcita il seguente passo di una lettera spedita dal direttore della Sezione sviluppo deHa Du Pont, nel gennaio 1940: « Le due parti s'impeBibliotecaGin·oBianco ..
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