2474 Renato Grispo soprattutto in quei settori industriali in cui si rivelava i,ndispensab,ile la partecipazione statale; e prometteva che sarebbe stato posto rimedio agli errori della politica creditizia di aiuto alle industrie private per il miglioran1ento e l'espansione delle loro attività, non solo aumentando le somme .disponibili, ma sopratutto potenziando la consistenza e la qualità dei servizi di consulenza tecn.ica ed amministrativa. 4 iC:ontemporaneamente il 2° Piano di sviluppo aumentava in misura considerevole gli stanziamenti per l'industria {passando, come s'è già visto, da1 4,7 al 10,1 ~/4 del totale, e sino all'l 1,7% nel Piano di sviluppo immediato); e prevedeva l'impianto, in cinque anni, di almeno 600 faib1 briche di varia importanza, impegnate in un centinaio di settori di produzioni. La politica i~dustriale del Secondo Piano appare nel complesso ispirata a moderazione. Prendendo atto dell'alto costo della industrializzazione, sopratutto nelle prime fasi del processo, e della scarsezza di capitali nel Ghana, il Piano coruferma il fatto fondamentale che, « per quanto si continuerà a fare ogni sforzo per assistere le industrie gha11ensi, i principali agenti dell' industrializzazione durante i prossimi cinque anni dovranno continuare ad essere industrie private straniere ». Base della politica del governo rimane ancora la dichiarazione pronunciata il 3 settem,bre 1958 dal primo Ministro all' Assem,blea N.azionale, secondo la quale le in.dustrie vengono divise in tre categorie. Fatta eccezione di un limitato numero di industrie di importa11za nazionale e riservate interamente al governo (Jerrovie, elettricità, radio, energia atomica, armi e munizioni, lavori idrici, telecomunicazioni, esportazione del cacao) e di una secon·da categoria di industrie in cui la partecipazione· statale è o'bbligatoria (alcoolici e narcotici), tutte le altre rimangono aperte all'iniziativa privata nazionale o straniera (che non esclude peraltro, ove ritenuta opportuna, una partecipazione statale). Ad esse si chié.derà soltanto di osservare alcune regole fondamentali: riconoscere i sindacati, addestrare i nativi per. i posti di categoria superiore e utilizzarli in. tali posti appena possi1bile, incrementare l'uso di m~terie prime locali ove possi·bile. 1 Particolari agevolazio11i sono previste per le industrie straniere, cui si concede di pagare dividendi e di trasferire capitali in valuta estera senza limitazioni. Si esclude la possibilità di prqcedere a nazionalizza4 Piu tardi è stato costituito effettivamente un Comitato per l'esame delle possibilità di intervento statale e di aiuti di ogni genere per lo svi,luppo della industria privata. Biblioteca·Gino Bianco
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