Elezioni 2365 • Valida ci pare in genere l'interpretazione in chiave di << pessimismo », cioè di dichiarazione di sfiducia nella possibilità di proposte nuove socialiste in Italia; su questa base anche il « ritorno a casa», dopo la sortita, si configura sotto una precisa, anche se discutibile, motivazione politica. Ma forse in questo ritorno si può notare anche qualcosa di politicamente diverso: un capovolgimento delle motivazioni per cui ad esempio molti intellettuali pochi anni fa ritenevano di dover restare nell'area del PCI. · Un tempo, in molti, il voto comunista veniva giustificato << nonostante l'URSS», come dichiarazione di fiducia nella validità, nella possibilità di una opposizione interna al mondo comunista, · di elaborazione autonoma di una << via italiana»; nella modificata congiuntura politica, paradossalmente, le stesse persone sembrano oggi trovare il moti.va del loro voto in senso opposto: un voto << piu per l'URSS, che per il PCI>> (di cui si riconosce fra~camente l'inevitabile immobilismo sul terreno italiano), cioè un atto di sfiducia nei confronti della situa- . zione italiana, ma contemporaneamente di fiducia compensativa nei confronti di un processo di evoluzione del mondo sovietico, in una capacità dell'URSS di riproporre sul piano esterno quelle prospettive di « movimento, di cambiamento » che in sede italiana per il PCI non si danno. Proprio nei limiti in cui il krusciovismo si fa sempre piu duttile, nei limiti in cui si scrolla sempre piu spregiudicatamente di dosso i, caratteri propri di una ideologia e di una politica socialista, in cui ricerca sempre piu motivi di convergenza o di divergenza, a seconda del momento, col mondo occidentale solo sul piano della << tattica spregiudicata», nel nonie di una competizione inspirata sempre piu al mito della efficienza tecnologica e sempre meno ai valori socialisti; proprio nei limiti in cui si offre la prospettiva imminente di una URSS paladina dell' « antidogmatismo e ·dell'antisettarismo » contro dogmati-- smo e settarismo rinascenti nella Cina comunista, il riflusso verso il voto comunista trova la sua paradossale motivazione politica. E' curioso. e insieme grave dover notare che queste sono le motivazioni che conducono per altre vie a riincòntrare quelle stesse « tattiche realistiche» che avevano giustificato il rifiuto della politica . . nenniana. In questo modo le << deleghe esterne» sia sul piano nazionale, sia sul piano . internazionale, restano il limite oggettivo delle scelte offerte oggi dalle e alle forze marxiste; nella carenza di nuove vie e stru- -menti di partecipazione popo!are alla elaborazione autonoma di una politica moderna. inserita in una prospettiva di fondo socialista, pare Biblioteca Gino Bianco
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