2230 L. Gallino - F. Barbano perché il flusso produttivo risulti il piu :regolare possilbile. La loro confusione e riunione sotto un'unica voce, discutibile tecnicamente, è pertanto a:blbastanza legittima dal ·punto di vista sindacale. E' certo che negli ultimi anni i tre procedimenti suddetti sono stati adottati con grande frequenza nelle aziende piu avanzate, e qui come altrove l'alta per,centuale di intervistati che menziona la cosa sta a indicare in parte l'esistenza di una precisa situazione og,gettiva. Ma il tfatto ohe questo «effetto)) sia menzionato .piu di ogni alt,ro dell'elenco allude forse ad un piu complesso ,problema, che possiamo cos1 riassumere: nella -fa1b!bricamoderna, l'ultima :forma di libertà rimasta all'operaio, nel senso di una poss~bilità di autodecisione, è la variazione del ritmo di lavoro. Questo non è, ovvia,mente, il risultato di una congiura delle direzioni, giacché lo stesso fenomeno avviene in· forme alnrettanto nette nei paesi a economia collettiva; bensi è uno dei fenomeni prodotti da quel cammino verso l'automatismo delle lavorazioni, in cui consiste essenzialmente il ,progr~so tecnologico. Nel momento in cui si stalbilisce il rapporto tra operaio e materiale, mediato dalla .. macohina e dall'organizzazione, tutte le decisioni sono già state prese per lui. Gli uffici acquisti hanno stabilito, con i loro la1 boratori di ricerca, di quale ·tipo doveva essere il materiale; gli uffici tecnici hanno tradotto i disegni del .pezzo in cinematis,mi e servomeccanismi ohe il reparto attrezzaggio ·ha costruito e montato sulla macohina, ·incorporando cosi in essa quasi tutte le informazioni necessarie per produrre il pezzo richiesto; gli uffici avanzamento produzione ·hanno · sta,bilito quale dovrà essere la produzione oraria,. e quale la grandezza delle serie prodotte. La sua mansione, sia egli addetto a una 1macchina, o al montaggio, consiste in poche operazioni elementari ohe fanno convergere e combinare in un solo punto tutta una serie di processi decisi ed attuati .da altri; e nella mag-gior parte -dei casi anche le operazioni stesse sono ,già definite in anticipo, sia dalle caratteristiohe della macchina, sia dagli esperti dell'urfificio metodi. L'ultimo aspetto del -« lavoro» sul quale egli •può interven_ire, è il ritmo delle operazioni miedesi,me, variando il quale - facendo magari il 110 di cottimo in un'ora e il 60 nel1' ora successiva - egli si procura momenti piu o meno lunghi di sosta, oltre a rispondere al fabbisogno fisiologico di variazione dei ritmi motori, particolarmente vivo nei giovani. Ora un effetto della << saturazio·ne » del tempo-uomo, e in specie di quella ottenuta con l'aumento del carico macahine, è a,ppunto di rendere ·pressoohé invarialbile ed o~ligato il ritmo di lavoro. In molti casi è tecnica·mente d1mostra1 bile che l'aumento d·el carico ·-macchine o l'introduzione di nuovi cottimi in conseguenza d'una modirfica delle macchine, del lbanco o dei metodi non provoca affatto una << àccelerazione » del ritmo, nel senso di oblbligare l'operaio a un ·mag,gior numero Biblioteca Gino Bianco
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