Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

• I cavalieri della paura 2191 dologica, dan·do or1g1ne al tecn1c1smo moderno, materialistico e anche esso incapace di cogliere quella intima partecipazione deH'uomo alla storia, di cui pure è l'es·pres1 sione. << L'uo·mo di Rousseau - scrive Maritain - è l'angelo di Cartesio , che fa la bestia>>, inten-dendo rilevare nel fìlsofo ginevri·no l'apporto di una se"°:sìbilità nuova, l' immaginazio.ne affettiva tipica del romanticis,mo, che con·duce a.cl una intimità davvero profonda ma per nuHa comu·nicativa. D'altronde nel movimento di liberazione dalla autorità dei princip1 e delle istituzioni del razio.nalismo, in cui si era determinato ii significato rivoluzionario degli i•lluministi, si scorgono acutamente i motivi piu concreti dell'atteggiamento rousseuiano, e quel suo andare incontro alla natura non piu intesa come semplice fenomeno ma ·come primo annuncio del reale di cui, per taluni accenti che preludono all'~pirismo, costituisce bensf la struttura medesima. _L'autorità viene dunque esautorata di ogni diritto, non provenen-do dalla natura - e cosf pu,re la società. Pertanto è la volontà degli uomini a creare l' ·una e l'altra in perfetta libertà, senza sottomissione ad alcuno. Ma nella volontà ge·nerale del Rousseau, avverte Maritai.n, è già imp·licito il germe del tota·litarismo delle società collettivizzate. In tale co·ntesto si sco.pre, secondo Maritain, la tragedia dell'umanesimo moderno: da una parte la tragedia dell'uomo, che dall'antica concezione unitaria deHa personalità è ap·p1'"o·datoal,la attuale decomposizione di questa attraverso i ~etodi e i trattamenti psicologici e p1 sicana·litici; d'altra parte la tragedia della cultura operata dalla trasformazione del naturalismo cristiano (in cui Dio era garante del dominio dell'uomo sul,la natura) in razionalismo lai'Co, borghese, quindi in materia 1 lis-mo rivoluzionario (dove no11 c'è piu posto per Dio). Considerando le attuali posizioni politiche, in cui si esprimono le due ultime concezioni - i·l liberalismo e i1 marxismo - Maritain non ris·parmia le accuse di egocentrismo per l'uno e di falso mes1 sianismo per l'altro, riu~cendo nondimeno a riconoscere in Marx giusta e onesta l'intuizione che alla base del capitalismo vi è una a1 lienazione del rapporto di lavoro. Ma entro questa « t•ragedia moderna » che si esprime nella ricerca infaticabi 1 le di una tecnica sempre piu progredita, Ma- ·ritain ammette questo come positivo: « uno sforzo coraggioso... per fare esprimere alla natura umana i·l suo maximum di ren,dimento terreno »; e questo è senza du·bbio una p1'"ovadi audacia per u·n tomista. In ogni caso per Maritai·n non• bisogna tornare a posizioni arcaiche di antiumanismo, come nell'atteggiamento calvinista di Barth. Vi deve . blioteca ·Gino Bianco

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