Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

• I cavalieri della paura 2187 metastoria, in quella ·storia tutta santificata dell'hegelismo, dalla quale appunto Kierkegaard aveva tentato di li,berare l'intimità de1'la persona restituen,dola alla sua dolorosa presenza ,nel mondo. Jl ponte di passaggio dall'esistenzialismo tedesco a quello francese è. bene in-dividua,bile, all'infuori di un preciso inizio, nelìa fondamen- , tale opera cl.i Jean Wahl: Etudes Kierkegaardiennes (1938). Ad essa si riferi1 scono co·n diversa ispirazione, le due correnti dell'esistenzialis·mo francese, quella laica e quella religiosa, meglio configurate sotto il profilo politico di corrente di sinistra e di destra per il rilievo dato da entrambe all'impegno ideologico, che le caratterizza, in contrasto con i solitari pensatori germanici, in due omogenee com·unità di intese, come due scuole. Gli or,gani ufficiali di ta·li correnti furono le due riviste: << Recherches philosophyques >>, ·uscita nel 1932 (in cui apparve il primo stu-dio ·sull'esistenzialismo d'olrr-e Reno, un saggio di Marcel sull'opeta di Jaspers) attoTno alla quaile si raggru·p•parono Wahl, Sarbre, Merlau-Ponty, Simone de Beauvoir, la cosidetta << Scuola filoso.fica di Parig.i »; e << Philoso·phie de l'Esprit», fondata nel 1934, che raccolse con Le Senne, Lavelle, Mou·nier, Maritain, l'intero movi,mento cattolico . .Piu vicina al ·pensiero germanico fu '1a corrente di sl'n1s-tra,per cui .Sartre mutuando ,da Heidegger il concetto del Nulla (L'Etre et le Néant, 1943) poteva in qua·lche •modo dirsi il continuatore del pessimismo tedesco. ·Con questa radicale ,differenza però: mentre in Heidegger l'. << io pen1 s0 » è solo un ·momento della attività tem·poralizzatrice ,dell'uomo, subito sommerso nell'ansia di recu·perarsi co·me situazione-limite nell' << essere per la morte >>, in cui appunto il cogito, ricondotto nel Nulla, appare come una trama di rapporti estrinseci con l'Essere (logica formale e logica trascen-dentale), in Sartre si fa posto alla coscienza (il << per sé») n~lla quale ha luogo lo scontro perenne, as1 ~ur,do, con l' Essere (l' « in sé »), la rivolta dell'uomo con- ·lto tutto ciò che lo sovrasta - l'altro da sé, ìl mondo, Dio. L'esserci è dunque per ·Sartre una con-d.izione della coscienza, la sua situazione originaria - sarà la coscienza a Tive1are l'Essere come ciò che si contrappone ad essa, al non Essere. La coscienza è il n·ulla cui cor- .risponde il n·u,l 1 a dell'·Essere che le si rivela. Dove tanto va.le dire che « Dio esiste» qua·nto che « Dio no11 esiste», e cosi ·per ogni altra affermazione. Questa estrema ambiguità dell~ .fi 1 loso.fia satriana con- •duce ovviamente al -paradosso. Lo stesso Sartre che par-la di una as-sol~ta impossibilità di relazione con gli altri assu·me poi atteggia-menti ·iblioteca Gino Bianco •

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