Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

2184 Romolo Runcini Non è certo un caso se il Romerbrief di Karl Barth, il teologo della crisi, esce nel 1919, ossia alil'indomani -della p~ima guerra mondiale, in una Germania vinta e duramente provata dallo scacco delJa sua ambiziosa Kultur: ne fanno fede o'1cretutt~ gli studi intrapresi in q.uel tempo -dai -filosofi tedeschi suH'opera di Kierkegaard (la cosidetta kierkegaard-Renaissance) che recidevano alla .base i vecchi legami con l'ortodossia hege1iana, d' altron,de già dissolti dal capovolgimento della dialettica idealista in materialismo storico lungo una linea che da Feuerbach portava a Engels e Marx. Le critiche a Hegel, da entrambe le parti, conducevano ad ·una decisiva caratterizzazione antropologica del pensiero mo-derno: ma se dal Feuer,bach si poteva . giungere, con il superamento della crisi storica, ad una concreta impostazione della nuova società fondata dall'uomo, per l'uomo, da Kierkegaar,d si perveniva inevitabilmente, con l'esplicitarsi della crisi su1 piano meta.fì 1 sico, all'incont:ro con ·Dio, alla negazione dell'uomò. Ne1lo stesso anno del Romerbrief di Barth, ossia nel 1919, esce la Psychologie der Weltanshauungen di Karl Jaspers. Si tratta della psicologia ·deHe orientazioni nel mon,do; dell'intuizione di esso come di ciò che trascende la nostra <<situazione individuale», il nostro « es1 serci >>,quin,di ila visione del mondo come <<trascendenza». Nelle opere successive, soprattutto nei ·tre volumi della sua Philosophie (1932) Jaspers scoprirà .l'inganno di quella pres·unta trascendenza del mondo ,dell'Essere che non è identificabile con il mondo perché inafferra,bile, oscuro, al di là di tutto, e <<tutto-abbracciante>>. La tendenza umana a1l'unità - si tende all'assoluto, all'Es1 sere, che nondi·meno elude .sem:pre i nostri tentativi di ·definirlo - è periodizzata nelle varie epoche storiche, trascritta negli istituti, nelle ·leggi, nel costume della società, ripetuta nella angosciosa fatalità •del 1 '·<e<terno ritorno». Allora J'uomo ·prova .lo sc~cco - naufragio - di un impossibile incontro con Dio: eppure proprio attraverso questo naufragio l'uo-mo può av·vertire in se stesso, 1 bene al di là delle sue conoscenze particolaristiche, della sua esigenza ~lla forma, la vera presenza dell'Essere, in cui egli, come situazione limitata e fuggevole si trova immerso. Nel suo ultimo lavoro, La bomba atomica e il destino dell'uomo (1958), Jas·pers chiarisce anche piu vistosamente la sua diretta filiazione dal Nietzsche, da quella tematica ·del vitali1 smo metapolitico che .Qella protesta alla cieca tecnicizzazione del mondo Tivela le · seg!ete passioni dell'anima per un approdo felice oltre le ferree leggi della società, nel paradiso degli eletti. Il rifiuto della specializzazione, in cui Biblioteca Gino Bianco

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