2182 Romolo Runcini senti - come sostiene il Weighman in un bel saggio apparso nel numero di settembre di quest'anno 1S'U « Encounter » - il necessario completamento, nell'avanzato livello di vita, delle monotone ore di ufficio, delle limitate sedute al circo.Io, del d1 istacco progressivo del lavoratore dallo spirito d'azienda per la eccessiva burocratizzazione della società, questo significa ancora u.na volta spostare il vero centro della questione. Poiché se la cultura di massa fornisce i n·uovi sim·boli di una comunicazione dinamica col mon-do esterno, segnalando le direzioni e i capo- , volgimenti del gusto e dei giudizi personali oiò vale come risultato - piuttosto che origine autentica nel tempo - delle incidenze socioeconomiche che convergono sulla massa. Allora si dirà, paradossalmente, che nello slogan << Contro il logorio della vita moderna, bevete Cynar >>, l'·usura de1'la vita tecnicizzata è stata provocata apposta per Io smercio della bevanda. A queste strettoie, anche se ovviamente in termini diversi, si perviene sulla scia del Nietzsche, 1ungo la quale ·peraltro si rivela, per quel1a .negazione estrema dell'ordine sociale che mena alla catastrofe, il problema angoscioso -della esistenza autentica e inautentica -dell'uomo, che trova in Kierkegaard e piu tar,di (all'in-domani della prima guerra mondiale) negli esistenzialisti te.deschi e f,rancesi la piu profonda esperienza della condizione umana intesa nella sua alienazione -dal mon-do e -da Dio. d) L'esperienza esistenzialistica europea. A questa n·uova esigenza, tiutta intima e appassionata, di risolvere nella dimensione della persona ia problematica lasciata aperta dalle pesanti dottrine idealistiche -del.1'800 (le quali avevano in.serito la testimonianza umana neila sfera di una superiore coscienza) toccò in .sorte di rappresentaTe l'urto cla,moroso che secoli di rivolta alla autorità della Rivelazione, alla consuetudine del valore o,ggettivo della realtà, avevano provocato nell'ordine ·della securitas cristiana, nel piano razionale de.Ila conoscenza chiara e distinta, spingendo in modo irrevocabile il pensiero moderno alla piu flagrante dissociazione della soggettività dalla oggettività, in quella zona degli umori e delle emozioni dell'uomo, arbitrariamente immerso nella .situazione stoTica comune - bene al di qua di ogni etica volontaristica intessuta sul romantico « avvento ·dell'io» - dell'« uomo in carne ed os·sa», insomma, secon-do la felice espressione di U·nam·uno, per motivarne Biblioteca Gino Bianco
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