2176 Romolo Runcini dunque con un fine relativo mutuato da-ll'evo1 luzionismo in una sorta di fantastica dram·matizzazione: il processo vitale. E' chiaro che· a questo modo non si può mai propriamente parlare di una fine dell'uomo, nel senso negativo di u·na sua caduta aJ -di qua del mero metabolismo storico (la quale per Kierkegaard sarà positiva ed auspicabile co~e momento deHa ripresa, o anticipazione apocalittica del'1'Essere eterno). E in tale direzione, che può passare dalla difesa dei valori insostituibili dell'uomo a1la proclamazione ·del piu elementare antropo·morfismo, troveremo consenzienti, per ragioni parallele, storicisti, vitalisti e intuizionisti, ma anche non potremo fare a meno di imbatterci nel1 le ideologie dei macabri sim·posi nazi-fascisti. L'uomo resterà fedele a se stesso: ma a quale se stesso? c'è da chiedersi. Essendo esa·utorato d'og·ni fine (terreno o celeste) il suo avvento nella storia del mondo può contare -per que1l'impulso di vita che lo muove, in una zona ancora e~otiva, a volere, a conquistarsi volta a vo'lta nuovi domin1 con il prestigio della forza. Un~ prospet~ tiva ad libitum, senza accordi con 1 la realtà, fuori di ogni esigenza di problema sociale: ecco la via per la q·uale tutto i,1 vanaglorioso nazionalismo borghese, mortificato dai disastri e dalle incongrue·nze della prima guerra mondiale, passerà e11tusiasticamente d~i vecchi princi1pi moderati della democrazia centro europea alle fanfare e ai trionfi mili tari dell'era fascista. 1 Ora, per tornare a Nietzsche, era evidente che tutta la mitologia sentimentale -del Romanticismo, contro cui erano <lirette le sue irrisioni, p.remeva, da troppo tempo ormai, come esigenza indiscriminata e tollerante della fede - ,di una ,fede qualunque - nell'ordine prestabilito, nel cos·mo metafisico, nella virtu redentrice dell'arte, insomma nella ricetta ideailistica del buon borghese dell'età patriarcale ciecamente inteso all'osservanza della legge come forza della tradizione e simbolo di sicurezza, per . la quale chiedeva sul ·pia0no pratico, quale ,prova - suprema dell'anima bella, alle cose del,lo spirito la riconciliazione col mondo: tutto questo era 1 la caduta dell'uomo nell'asso'luto dell'autorità e del ri·gorismo formale, in un popolo che come quello tedesco era ancora ben lontano dal riscatto politico della gra!n-de Rivoluzione francese. La lotta impegnata dal Nietzsche contro una presunta aristocrazia del pensiero va intesa ·proprio nel senso di uno smantellamento di quella " sicurezza ", o piuttosto acquiescienza, della borg~esia tedesca, la quale a dispetto della realtà trovava il suo migliore rifugio Biblioteca Gino Bianco
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