Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

• I cavalieri della paura 2175 Nascita della tragedia - è l'idea dell'arte in rap.porto con la vita: l'arte viene intesa, tanto in senso psicologico quanto in senso fisiologico, come il grande stimolante, come ciò che spinge eternamente a vivere, a vivere eternamente>>. Che è poi l'atteggiamento tipico de'l1' artista borghese. L'arte, ossia l' antisistema, la vita non soggetta ad alcun rapporto obbligante con la società. 'Di fronte a coloro che assegnano un fine a'11' esistenza, un valore reale assoluto, 'Nietzsche oppone la partecipazione avvolgente· dello uomo ai problemi mutevo·li del suo tempo, la sua conoscenza sforzata, allargata aJl'infinito, per com·pren,dere sempre nuove forme di vita, il tormento ·del dubbio per una verit~ senza confini, che non è fatta certo soltanto per ·gli iniziati. La filosofia secondo Nietzsche ripo1 sa sull'am·biguità, nel senso di una perennemente parziale sco·perta del1 la verità. Ma la relativizzazione della realtà finale dell'uomo, il cosidetto superamento della condizione umana avviene in Nietzsche in un senso ancor tutto emotivo ·e scopertamente letterario. Giocano infatti ·nel computo dei nuovi valori della umanità fattori di una qualificazione genetica destituita ,di ogni dato empirico: la legge del superamento -del.le forme di vita, che costituisce l'innesto della teoria darwìniana nd tessuto storico tout court (senza il necessario canone sociologico dello Spencer) rappresenta il valore provvisorio dell'uomo, la sua funzio·ne di accessorio nella dialettica della realtà. Ma lontano dal cupo risentimento dello Schopenhauer, che vedeva in questa mancanza di un fine· assoluto dell'uomo la spinta inesorab.ile della chiusa rappresen~azione del mo,ndo verso· un perenne vuoto, Nietzsche al contrario immagina il progressivo arricchimento dell'uomo nella storia, la sua brama di conquista, la sua ansia di vivere, scoprendo cosf nella vita il fine stesso della vita: la volontà ·pura ossia la volontà della volontà. Pertanto all'appiattimento del sìngolo nel numero d'ordine di quanti lo precedettero o lo seguiranno, Nietzsch·e oppone il riscatto di una aristocrazia in·dividuale, di chi riasst1me in sè, << uomo o popolo», le prerogative di una razza superiore: la maggior vitalità e ·la piu ~lta .concentrazione di potenza. Il rapporto sociale allora, .lungi dal possedere un valore as1 soluto - la " ·garanzia istituziona·le _ promossa da.Il'asruzia dei deboli " - _viene affidato all'arbitrio della episodicità storica (progresso ciclico delle nazioni) dove tutto può sempre accadere e mutarsi, in una perenne sopraffazione del1 le forme -di vita superiori su quelle inferiori e caduche. A sostituire il fine assoluto dell'uomo Nietzsche provvede Biblioteca Gino Bianco

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