I cavalieri della paura 2171 ineluttabilmente l'individuo dovrebbe soggiacere (di qui le voci di un'evasio11e solipsistica: la paura e la preghiera), e non piuttosto nella costante acquisizione di q·uei simboli fatti strumenti d'azione per un . . , . . , avvenire piu sicuro e piu equo. Parabola della filosofia borghese. a) La fine dell'hegelismo. L'azione, ovvero il sen,so di concretezza, era la nuova conquista della filosofia dopo Hegel. La civetta di Minerva ed il suo cieco volo · notturno erano ormai soltanto cimeli letterari. Dal vecchio tronco hegeliano era .lievitato qualcosa di com,pletatamente nuovo. Il figlio naturale dell'idealismo tedesco, il marxismo, era approdato ad una conoscenza del mon-do che era esperienza diretta della storia, di un farsi dell'uomo nella società nuova, per cui l'azione ~ ben oltre la fase delle interp,retazioni da t_avo'lino- diventava necessaria e oggettiva, come rivoluzione. All'azione parimenti giungevano le soluzioni deil bergsonismo (J ames, Sorel, Blondel) che, sorgendo per altre vie, portavano ad una rottura pregiudiziale contro ogni schema logico, in forza di una concezione energetica de,1mondo, enucleandovi l'azione nel1 la sua unità singolare e produttiva. Ma col bergsonismo restava in om:bra il vero sen·so dell'azione (che non fosse un semplice conato), poiché si negava qualunque discorso sui modi del suo -partecipare alla costruzione del mon,do. Chiusa in un ritmo serrato e senza fine l'azione rivelava il suo carattere di ten- . · sione verso un'orizzonte indeterminato, rien·trando cosf, per vie traverse, mediante i miti, le verità utili etc., nell'orbita -di una conoscenza metafisica, dalla q·uaile, infine, bisognava uscir fuori se si voleva rinvenire il va:lore di un rapporto col mo·ndo, essenziale al costituirsi dell'azione medesima. 1 Cos1 le due nuove vie, il marxismo ed il bergsonismo, dando la occasione di un incontro estremamente impegnato, da una parte con -Ja politica, dall'altra con la psicologia e co·n l'arte, determinavano, nei modi di una ricerca drammatica del concreto, ·l'arco di una duplice tendenza del pensiero moderno, teso alla conquista di un'unità oggettiva oppure soggettiya del mondo. Tale era il senso della dicotomia dei valori dopo Hegel: da una parte l'idea-forza della classe, dal1'altra il mito della persona . • . B"blioteca Gino Bianco
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