2166 Romolo Runcini ,dell'iniziativa economica» 12 • Questa non si p·uÒ n6ppure chiamare una profezia, data la probante motivazione delle risultanze socio-economiche, orinai acquisite, che ne fa l'autore nel corso deLl'opera, è la chiara immagine che uno stu-dioso di quel tempo poteva farsi del1la.fine delle supremazie nazio.nalistiche e deil'insorgere di una p·olitica affatto nuo-- va, fondata su rapporti di forza a raggio internazionale; un'immagine di consapevole decadenza dell'Europa, non soltanto del suo potere economico, del suo colonialismo, del1 la sua politica << privata », ma del valore stesso della sua civiltà individ·ualistica. A questo punto la data del 1931 p·uò non essere per noi del tutto casuale rivelando da una parte l'acme -di quel1 la crisi americana, iniziata nel '29, che· fini per coinvoLgere il mon·do intero (e per risolvere la quale. si dovrà giungere, in un paese ·sovranamente cap.italista, a~ una sorta di dirigismo statale come il rooseveltiano New dea/); dall' a1tra lasciando apparire in Eurqpa, con il consolidarsi del fascismo in Italia e il dilagare in Ger1nania di un forte movimento revanscista (non abbastanza osteggiato da Mosca) che avrebbe dischiuso le porte al nazismo appena due anni piu tardi, una flagrante incertezza e inconsistenza dei governi parla- . mentari, che di fatto accettavano la connivenza con i regimi totalitari e militaristi per l'antica paura del comunis·mo, ora anche piu temibile nella salda ossatura dello Stato Sovietico. · Dal 1931 in poi ogni anno conterà u·n secolo per il susseguirsi ininterrotto di eventi che segneranno fatalmente l'estrema crisi della Europa. I disastrosi effetti nel-la già provata in-dustria inglese, dovuti al proposito dei finanzieri della City di mettere la sterlina in parità col dollaro, sacrificando cosi la produzione a.1lo scam,bio secondo la vecchia politica di prestigio del 1919, il non mai chiaro ména·ge socia,lista in Francia che mercanteggiava conquiste sindacali con un compiacente colonialismo, la infiltrazione delle ideologie nazionalistiche nei paesi ·balcani, in Ungheria, in Romania, in Jugo-slavia e in Polonia, tutte in chiara funzione antisovietica, le imprese colonia.Ii italiane, le an·nessioni territoria,li tedesche a scapito -dei paesi confinanti (Austria, Cecoslovacchia), e per ultima la sanguinosa guerra di Spag·na, che vide l'aperto conflitto del comun,ismo e del fascismo, quest'ultimo tollerato e persino aiutato dalle democrazie occidentali (dalle qua~i nondimeno erano subito usciti gli intellettuali piu sensi1 bili ·e impegnati per combattere, in una estrema ·diifesa ,della libertà, 1 nelle .file dei .rep•u·bbli12 A. S1EGFRIED, La crisi dell'Inghilterra nel secolo XX, trad. ital., Milano 1932, p. 278. Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==