Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

2162 Romolo Runcini incline all'evasione nella "pagina bianca", che era divenuta l'ossessione e il rifugio degli ultimi decadenti. Persino l'avanguardismo, antiromantico dei futuristi ( 1909), e il disfattismo dei Dada ( 1916), e le proteste rivol~zionarie dei surrealisti, dieci an·ni ,piu tardi, in nome dell' anticolonia'1ismo e dell'aiuto alla << n1 uova società » dell'Unione Sovietica, nonostante la perentoria programmaticità dei loro manifesti, rimanevano nel limbo del gesto eroico e senza conseguenze - eterni Lafcadio di atmosfere gidiane - fuori da ogni aderenza alla realtà del momento, coinvolti in una accusa violenta quanto formale alla borghesia, ,da antichi rancori che avevano ereditato dalla boheme parigina. Ma anche la massiccia vittoria delle sinistre nella Francia degli arricchiti e dei diseredati della guerra, il cosiddetto Carte/ des gauches del maggio 1924, che vide insieme socialisti e radicali, non aveva forse accolto intorno a sè intellettua·li di ogni scuola e movimento con u·na formula troppo ampia per passe-" dere un vero mordente a,ll'azione? Intanto . Berlin·o, in queg,li anni del primo dopoguerra, era in ·preda a battaglie ideologiche e artistiche spinte assai spesso sul piano concreto di scontri con la polizia. Sotto il grave peso di una sconfitta, che né .la casta -militare né la 1 burocratica sep•pero accettare, era sorta alla fine del conflitto la Repub-blica democratica di Weimar, cui era destinato i,l non facile compito d~ un rovesciamento delle ancora salde strutture della vecchia Germania imperialista nella ricerca di un equilibrio di forze tendenti a un proficuo e conciliante progresso sociale. La scelta ·della città di Weimar volle signi,ficare in qualche modo l'appeLlo ad u·na tradizione di cultura per ,la quale fosse possibile continuare una storia tedesca nello spirito di Herder, Goethe e Schiller. Ma anche questo rimase nell'equivoco di u·na nosta·lgia del migliore passato. Cosf dopo aver boicottato e soffocato la rivolta spartachista, definita un << esperimento irragionevole » dal quotidiano << Worwarts >>, gli accorti partiti borghesi - i,1 socialdemocratico, i(l nazionalista e .il cattolico - riusci•rono a coalizzarsi nell'intesa di fronteggiare la dilagante propaganda co~unista, appena agli inizi e ancora male orga- . n1zzata. Ma sotto questo gioco politico di equi,libri difficili è tutto un fermento di idee nuove, in letteratura, in musica, nelle arti figurative e soprattutto nel teatro, che ebbe una sua parte determin~nte nel portare aHa luce i sintomi di u·na frattura nell'ordine del vecchio mon-do borghese, che andava ben oltre le lamentazioni o le nostalBiblioteca Gino Bianco

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