Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

• Coesistenza 2353 sottolineato dai sovietici, per non parlare dei cinesi. Questi ultimi, quando accettano il principio in questione, ne dànno un'interpretazione puramente tatticistica: è opportuno propagandare la coesistenza, essi dicono, e quindi presentare determinate proposte all'Occidente, per « smascherare» l'imperialismo, il quale per sua natura è germinatore di guerre; la « tattica» della coesistenza serve cioè, secondo i cinesi, solo in quanto rivelatrice della malafede del nemico che prima o poi si dovrà com-battere; interpretare in modo diverso la · coesiste11za, trasferirla -dal terreno tattico a q·uello strategico (pace permanente) significherebbe illu-dere i popoli, con effetto paralizzante sulle loro capacità rivoluzionarie. Concezione, quella cinese, dunque, in linea con gli orientamenti surriferiti. I sovietici della linea krusciovia~a ·ne dànno un'interpretazione piu sottile: coesistere, essi dicono, significa rinunciare alla guerra co1ne mezzo per risolvert i contrasti internazionali, o come mezzo per far prevalere un sistema sociale sull'altro; coesistenza, aggiungono, non significa però sospensione della lotta fra i sistemi opposti, socialismo e capitalismo, poiché questa lotta deve necessariamente continuare, ma limitandosi a una competizione accanita sul terreno economico, politico e ideologico. Ciò significa corsa pro.duttiva per superare ·gli Stati Uniti, persistente dinamismo in tutti i settori mondiali aperti alla penetrazione economica, politica e ideologica dell'URSS, polemica permanente a tutti i livelli. << Noi vi sotterreremo - dice Krusciov - ma senza spararvi addosso: morirete di morte naturale». Trasferendo questi concetti, si può dedurre che l'interpretazione sovietica parte, in ogni caso, da una premessa di equilibrio relativo fra i bl~chi, destinato a mutare progressivamente a favore dell'Unione Sovietica. Se Krusciov è un assertore dello status quo per quanto ·lo riguarda (al punto di spedire i carri armati in Ungheria quando Io status quo rischi di mutare a suo sfavore, sia pure per una ipotesi di neutralismo statale) usa il metro o·pposto nei confronti dell'America, ed è pronto a garantire Cuba di una protezione missilistica se Fidel Castro è messo in difficoltà nella sua politica di sganciamento dal colosso statunitense. Il rischio di tale interpretazione è q·uello di una coesistenza tesa permanentemente a creare una fase critica per l'avversario, fase durante la quale tutta l,impalcatura creata faticosamente può crollare per effetto di· reazioni incontrollabili: un'errata valuta- ·zione della forza dell'avversario, .un qualsiasi tentativo di azzardo . nell'affrontare una crisi anche localizzata, posson.9 infatti compromettere tutto ciò che sia stato creato, in trattati, g·aranzie pacifiche e via dicendo. Si ritornerebbe, in ultima analisi, al reciproco deterren,, Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==