• Coesistenza 2351 o scientifico, sul rapporto fra uomo e materia, fra uomo e tecnica, fra popolazioni e :bom-be nucleari, anche qui sareb,be pazzesco verificare chi ha torto e chi ha ragione. Oggi - quali che siano le prospettive della drammatica crisi mondiale in cui viviamo (e in certi momenti si teme perfino possa diventare accademia il dibattito sull'inevitabilità o meno delle guerre, se non restasse la fiducia che l'uomo riuscirà malg•rado tutto a evitare l'irreparabile, la mitica << ultima spiaggia ») - una conclusione è co- , munque accertabile: il fatto che, per quanto riguarda il campo comunista, due· strategie si sono delineate, destinate probabilmente a sopravvivere divise finché non sia condotto a compimento il processo di industrializzazione cinese. La prima strategia, quella sovietica, tipica di una nazione che, pur mossa_ da concezioni rivoluzionarie, è giunta ad un gra,do di .potenzialità produttiva per cui non ha bisogno di imprimere agli affari mondiali una spinta cosf dinamica da rasentare l'urto armato. Tale strategia non esclu-de pericolose punte di dinamismo (nòn a torto si è parlato di recente di una << diplomazia del missile » da parte . sovietica, per la costanza, forse piu verbale che reale, con cui Krusciov offre missili a destra e a manca nelle fasi piu critiche: e anche qui sarebbe gioco pericoloso controllare la sincerità ,dell'interlocutore), ma conta essenzialmente di risolvere i propri obiettivi di potenza sul piano della stabilità economica e del continuo progresso produttivo (la << sfida all'America » di Krusciov). La secon-da strategia, quella cinese, tipica invece di una nazione in fase di delicata trasformazione rivoluzionaria all'interno, e da ciò in-dotta a trasferire su scala esterna, e generalizzare, il ricorso alla violenza; p.ronta ad assumere una << leaders-hip » .mondiale -su un terreno di << rivoluzi_one ininterrotta>> di tipo· neo-trozkista, se a tale scelta fossero indotti i paesi sotto-sviluppati d'Asia, d'Africa e dell'America latina 5 • Potranno queste due strategie comporsi fra loro? Soprattutto potrà Mosca pr~valere su Pechino nella parte, ·valida, di richiamo alla ragionevolezza? Solo lo sviluppo degli avvenimenti darà delle risposte, però con ogni probabilità pa·rziali, perché - ripetiamo - riteniamo inconciliabile il dissenso, che deriva da profonde ra~ioni storiche e di sviluppo, fj.nché la Cina non abbia raggiunto un grado di industrializzazione che la allontani dalla fase di nazione arretrata. Il dibattito, apertosi in modo spregiudicato fra le due maggiori capitali ·comuniste, ha avuto finora effetti contraddittori: da una parte i 5 Sulle due strategie cfr. l'intervJsta con A. G10LITT1, apparsa suU' << EspressoMese >> n. 3, del luglio 1960. Biblioteca Gino Bianco
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