• Coesistenza 2349 piano umano ed economico), tutti i paesi in questione, anche quando scelgono la strada cinese dei « balzi in avanti» quasi schiavistici, svolgono una funzione positiva nel tentativo di non aggravare l'abisso che già si delinea fra due mondi che domani potrebbero trovarsi di fronte non piu secon-do gli schemi odierni, ma secon-do una nuova distribuzione fra Stati ricchi e Stati diseredati. Da tutto questo discen-de un'ampio terreno di comprensione per le esigenze cinesi, per le stesse riserve che Pechino oppone al proprio · com·primario di blocco. Senonché l'impressione che si ricava dalla polemica fra i due piu grandi partiti comunisti è non soltanto di una cauta, e ragionevole, messa in guardia verso un pericolo reale, ma di un predeterminarsi, già negli anni '60, di uno s·bocco fatale di quello stesso -pericolo a un grado di te11-sione finora nep·p·ure valutato. Se, fino ad oggi, i piu acuti commentatori di cose mon,diali sottoli- ·neavano i rischi di fratture, fra alcuni decenni, piu gravi delle attuali, Pechino sembra oggi gridare al mondo, con la massa delle proprie moltitudini, che quella frattura è già in atto, con tutta la sua carica esplosiva. Quan-do _la Cina, per bocca dei suoi dirigenti comunisti, parla di inevitabilità della guerra, non fa dell'accademia, non si perde in disquisizioni teoriche e neppure in un semplice gioco di previsioni. Dichiara, puramente e semplicemente, che è pronta a battersi per non e~sere tagliata fuori dal ventesimo secolo, nel quale sta appena entran-do. A battersi con chiunque, anche se suppone di non doverlo fare con i propri attuali alleati. Alcuni giornalisti occidentali, recatisi ultimamente in Cina, hanno Tiferito di un'atmosfera, in certi casi evidente, di xenofobia anti-occidentale, alla quale non sfuggivano neppure cittadini sovietici e comunisti euro·pei. Crediamo non si tratti solo di manifestazioni isolate, o ·di casi-limite, ma che esse riflettano uno stato d'animo con il q·uale le masse reagiscono, per la prima volta in modo preoccupante, alla comprensione dell'enorme divario che le separa dal mon-do industrializzato. Tutta la stessa carica negativa imposta dagli o·biettivi spesso arrischiati dei dirigenti, il malcontento latente delle masse verso gli sforzi inumani cui sono sottoposte per avanzare rapidamente nell'in-dustrializzazione, si esprimono probabilmente non con-tro il governo, che potrebbe esser accusato di tirar troppo la corda, ma contro i primi responsabili della tragedia cinese di ·quèsti anni: gli antichi colonizzatori bianchi, ancor oggi responsabili di una parte almeno del -duro sforzo richiesto al po·polo ·cinese. E naturalmente le autorità hanno interesse a lasciare intatta . questa valvola di sicurezza del malcontento popolare. E hanno gioco facile nel ricordare che se oggi la vita è dura in Cina, bisogna ringraziare i vecchi dominatori. Ecco come trova spiegazione il fatto che Biblioteca Gino Bianco
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