• Coesistenza 2347 superare anche tale reticenza), è risultato sufficientemente chiaro il fossato che le separa, e non vi è piu alcun dubbio che Mosca parla ai cinesi quando accusa i « dogmatici » e i << settari -di sinistra », e che Pechino si rivolge ai sovietici di Krusciov quan.do cita i « moderni revisionisti». L'offensiva partf dai cinesi sul finire di aprile, quando, celebran.dosi l'anniversa•rio ·della nascita di Lenin, questi fu interpretato i11 senso restrittivo come fautore della violenza rivoluzionaria, dell'intransigenza ideologica e politica, della teorizzazione che la guer- , ra rimane prospettiva inevita'bile sinché per-duri l'i1nperialismo. L'attacco, ·portato -dalla rivista teorica « Ban,diera Rossa » e ·dall'or1 gano ufficiale del partito « Quotidiano del popolo », era rivolto pubblicamente alla Jugoslavia di Tito. Ma fu su·bito chiaro, anche per la immediata reazione sovietica, trattarsi di un dialogo as·pro fra due alleati che si parlavano per interposta· persona, onde non accusarsi reciprocamente finché sussistesse la speranza, in en·trambi, di veder re· ce·dere l'avversario dalle sue posizioni. I sovietici, sui loro organi di stampa e ~ulle loro riviste, reagirono inizialmente, sullo stesso terreno, interpretando Lenin nel modo esattamente opposto: Lenin - essi dissero sostanzialmente - si era riferito alla sua particoiare situazione storica, e non aveva potuto prender atto che di prospettive allora obbligatorie; da buoni marxisti è q·uin.di necessario distinguere fra ciò che, nella polemica e nella teorizzazione leninista, è permanente, e· ciò che è transitorio; lo stesso Lenin non aveva nascosto di prevedere un'epoca storica nella quale certi capisaldi, di dottrina e di azione pratica, si sarebbero capovolti per effetto di nuove scoperte scientifiche, di nuovi rapporti su scala mondiale, di quei mutamenti che la storia stessa produce costringendo gli uomini ad aggiornare detern:iinate risposte valide in un periodo precedente. Le scoperte atomiche, resistenza di un << campo ·socialista» con alla testa l'Unione Sovietica, gli sputnik, i movimenti di liberazione in atto nei paesi sotto-sviluppati dell'Asia, d'Africa e dell'America latina, avevano indebolito l'imperialismo; questo aveva mantenuto la propria caratteristica ,di fon•do, ag·gressiva, ma non poteva piu correre impunemente il rischio di scatenare una conflagrazione mondiale dalla quale sarebbe ris·ultato perdente in misura definitiva; d'altro lato, se la forza del « campo socialista» era ormai tale da considerare un eventuale conflitto s1._s1cala mon·diale come destinato a far scom·parire dalla faccia della terra il capitalismo, non era ciò sufficiente per giudicare come .plausibile una resa dei conti _che, pur concludendosi con la v_ittoria del « campo socialista», avrebbe imposto un prezzo troppo alto alla ·umanità in genere, e agli stessi vincitori i quali non avreb·bero evitato immani distruzioni sui loro territori e &a i loro popoli. Biblio eca Gino Bianco
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