2346 Luciano Vasconi missilistica, messa in dubbio dagli americani indipendentemente dalla confessione di Powers, ·poco •diffusa su questo particolare aspetto - gli stessi sovietici non hanno fatto mistero -di considerare il caso U-2 come possibile prova di penetrazione di aerei atomici sul loro territorio. Cosf come del resto la stessa psicosi -domina da tempo ogni gesto della politica americana, e occidentale in genere, come dimostrano gli annosi di·battiti sulla precedenza ,da accor-d~re al disarmo oppure al controllo. ·Questa dup1ice p·sicosi ,di una Pear,l Haribour nucleare, tutt'altro che ingiustificata con i mezzi moderni, e in g·ran parte automatici, della tecnica bellica (la guerra dei pulsanti), con.duce ad una prima considerazione: come sia insuperabile la sfiducia mon.diale accettando il principio del deterrent quale impedimento alla guerra, come tale concezione (teorizzata appunto in base a considerazioni «realistiche» da uomini come Churchill) mantenga una con-dizione di crisi permanente nei rapporti internazionali. Vi è certo una parte di verità nella teoria -del deterrent, e non saremo noi_ a sottovalutarne la portata. Probabilmente il mondo doveva giungere a un equilibrio di armame1!ti nucleari per ammettere di esser giunto al confine del suicidio collettivo. In questo senso ha ragione il vecchio Churchill. Ma siamo cosf giunti a 1=1nasemplice, anche se terribile e benefica, constatazione ne- ~ . gativa: il mon,do non può vivere né svilupparsi,. liberamente, e· neppure_ pacificamente, con questa sem·plice negazione. Per progredire è necessario compiere un passo avanti qualitativo che rappresenterà anche la rispo.sta ai dilemmi tragici del mondo modern~. Dalla negazione della guerra si tratta di passare all'affermazione .di come sia possibile edificare la pace. In questo quadro hanno valore determinante i di- ·battiti intorno al problema della coesistenza che si sono aperti con accese punte polemiche nel mon-do, e che hanno messo l'uno di fronte all'altro, in campo orientale, i due colossi di URSS e Cina. URSS e Cina: due· strategie ' Il dissenso russo-cinese, che da tempo era oggetto -di induzioni, sforzi interpretativi, analisi, è apparso chiaro, in tutta la sua portata, nelle settimane precedenti il << vertice » di Parigi (poi fallito) e in quelle successive. La stam·pa internazionale e italiana ha già fornito un materiale ampiamente documentato di tale dissenso. Se ~ al momento in c,ui scriviamo - ancora le due parti esitano a indicare esattamente il destinatario delle loro polemiche (ma presto potrebbero Biblioteca Gino Bianco
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