• Coesistenza 2345 devano uno sforzo piu vasto; quello stesso sforzo che era mancato allo << s·pirito di Ginevra ». E anche le fortune di Camp David rivelarono presto un'incrinatura. Da una parte, in Occi,dente, i contrasti di interessi, fomentati da,gli oltranzismi e dai giochi di potenza dei vari De Gaulle e Adenauer, portarono alla vigilia -del progettato << vertice » senza alcuna predisposizione a trattare una form·ula di compromesso (rinuncia sancita nell'incontro preliminare inter-occidentale di Istanbul). Dall'altra parte analoghi giochi di potenza (la Cina) ~ i con-trasti interni s·pinsero a drammatizzare oltre misura l'ormai famoso incidente dell'aereo-spia U-2, che se fornf - con la conferenza di Istanbul - il pretesto « diplomatico-giuridico >> per il fallimento dell'incontro al vertice 2 , non dava una spiegazione plausibile, dal punto di vista politico, all'atteggiamento assunto da Krusciov a Parigi in .maggio. Per quanto difficoltoso fosse il negoziato, per quanto difficili degli accordi concreti, meglio infatti sarebbe stato tentare di tenere aperto il dialogo (proprio in nome di quello « spirito » invocato, di quel «clima» che si diceva di voler mantenere), sopratt·utto ad evitare lo scivolamento verso un nuovo periodo di « guerra fredda », puntualmente apparso· sulla scena mondiale sin dal maggio. · ,Giustificato appare quin·di i,l grido d'alla,rme ilanciato dal premier in-diano Nehru nel corso dell'estate. « Il mondo - disse - vive oggi sull'orlo del terrore di una possibile guerra che potrebbe essere provocata dal fortuito sgancio di una bomba nucleare». Se nell'incidente dell'U-2, infatti, agirono indubbiamente sottintesi tattici, pretesti, anche pressioni su K.rusciov (non solo dei cinesi, ma anche - quasi certamente - dei capi militari sovietici, tendenzialmente << conservatori>> come i loro ~alleghi occidentali quando si tratti di avviare un processo ·di smobilitazione) 3 , è evidente che un altro fattore non tra- . scurabile ha agito in senso negativo: quello che si potrebbe definire il timore di una -Pearl Har,bour sovietica. E' ·vero che Mosca ha sostenuto che l'aereo, che volava a grande altezza, è stato raggiunto da un. missile al momento voluto (Krusciov disse: ben nell'interno del territorio sovietico, per mettere alla gogna gli americani e impedir ·loro qualsiasi giustificazione di violazione involontaria lungo le frontiere), ma -- anche prendendo per buona la dimos-trazione difensiva 2 Cfr. l'arti'colo di RICCARDO LOMBARDI., Il fallimento di Parigi., sull' « Avanti i» del 26 giugno 1960. 3 Prima che Krusciov si recasse ~ Parigi si svolse a Mosca una conferenza politico-militare che rivelò con sufficiente chiarezza le reazioni degli alti ufficiali al -caso dell' U-2. In tale occasione i generali espressero a Suslov, rappresentante del partito, tutte le loro riserve circa le conseguenze militari del processo di distensione. Biblioteca Gino Bianco
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