2344 Luciano Vasconi che apparve evidente già durante ile •giornate ,del XX, q·uando alile prime larvate critiche pu-bbliche a Stalin, formulate a Mosca, fece eco l'ammonimento -di Pechino a non disprezzare un'eredità considerata essenzia1mente « positiva »). Dall'altro lato -della « ·barricata », l'Oècidente e in particolare gli Stati Uniti, l'adesione al principio della distensione fu ancora piu contrad-dittorio: se si levarono voci come quella di Kennan, se i dirigenti inglesi mostrarono piu volte la capacità ad adeguarsi alle nuove prospettive, se si era levata a Parigi la stella di · Mendès-France (troppo rapidamente tramontata per effetto di una crisi interna latente ed esplosiva, che avrebbe condotto al gollismo prima -di esprimere una strategia piu consona ai tempi), il limite di quelle posizioni fu il rifiuto di a·bban,donare, o almeno di trasformare, il con·cetto di << deterrent » sul quale era stata edi,ficata l'i•mpalcatura occidentale; il tutto aggravato dalla patente di legittimità riservata alle concezioni strategiche di Poster Dulles, la teoria del << roll-back », del risospin•gere indietro il comunis-mo, la tesi della « liberazione »: en-unciazioni certamente rimaste -sulla carta, ma tali da imprimere una costante di sospetto~· di s1 fiducia nei rapporti mondiali, portata al limite del ·parossismo con i -periodici ammonimenti a non giudicare platonici i preparativi concreti di << rappresaglia massiccia » nucleare in caso di incidenti anche localizzati. · In tale· atmosfera, le « tesi>> distensioniste non si trasformarono in una « ·politìca » -della coesistenza1 • Si rimase cioè allo stato dei tentativi, degli approcci, di periodiche sdrammatizzazio-ni, senza aff.ro·ntare mai i problemi di fondo, senza cercarne una soluzione radicale; non si cercò di costruire l'edificio -della pace, ci si accontentò di seguire la tattica di gèttare acqua .sul fuoco quan-do il fuoco minacciava di divampare senza controllo. Seguirono alti e bassi nella politica internazionale, crisi e accenni a riprendere il dialogo, un moto pendolare che ciascuno dei- due blocchi rinfacciava all'altro per denunciare la malafede reciproca. ·Camp David non ovviò a tale inconveniente -di fondo. Giunta la tensione mondiale a punte di pericolosa minaccia, falliti alcuni incontri diretti a livello mi1 nÌ'steriale, improvvisamente i due massimi statisti dei due blocchi decisero d'incontrarsi direttamente, senza agenda di lavori, senza problemi specifici da risolvere, nel tentativo, si disse, -di creare una nuova atmosfera, un clima che avrebbe fatto nascere la distensione con l'apporto della buona volontà. Concetti semplici, ancora una volta encomiabili, . tutt'altro che ineffi~aci: ma per essere trasferi·bili in atti, e non limitarsi a semplici enunciazioni, richie1 Cfr. l'articolo di PIETRO NENNI, Tesi e politica della coesistenza, sul1' <<Avanti!>>. del 21 agosto 1960. Biblioteca Gino Bianco
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