• Realtà della « Base » 2337 ciano ,banditori ·di una radicale critica ·dell'istituto della proprietà, che spiani la strada alla loro creatrice fantasia economica; ma non tengono conto ·di quanto il ·diritto di ·propriet~ sia una garanzia generale e a priori della società ·borg.hese, di quelle che si accettano a scatola chiusa, risolvendone le contraddizioni con compromessi all'interno della élite del ·potere. Denunc-iare questi compromessi è certo meritoria opera di illuminazione cultu·rale, ·ma è vano :sperare che vi collaborino coloro che dai compromessi stessi traggono la base della loro forza, mentre è ottima cosa che vi collaborino i cattolici. Essi, cosf, com.penseranno almeno in ·parte il male che arrecano con la dottrina della pr~prietà come diritto ·di natura e con l'idoleggiamento della piccola proprietà conta-dina (rispetto alla qua,le i basisti hanno un interessante accenno critico). L'entusias·mo della Base per ·1a scoperta, oltre il dato giuri- .dico, della realtà economica dell'impresa non deve dunque trasformarsi nella ipostatizzazione -doll'im.presa stessa: astrazione che 'Suggerisce loro tutta una serie 1 di poco sicure ipotesi avveniristiche sulle istituzioni economiche autonome - una specie di quarto potere - ri•spetto a _q·uellepolitiche (e che sarà mai « l'impresa ·privata non capitalistica?»). E' giusto tuttavia .far notaTe come i basisti avvertano che il problema di fondo è quello ·del control1 lo sui 1"ealicentri di ,potere, comprese le imprese puibblic-hee com•presi, occorre aggiungere, almeno finché intervengo~o massivamente nella vita economica e politica, i centri che fanno capo all'apparato ecçlesiastico. Sembra, dunque, di poter rispondere all'interrogativo che ci erava-~o . posto al,l'inizio nel ·sen,so che -dalle posizioni dei .basisti non emerge la realtà -di un movimento non integralista, con autonoma ,personalità -politica, e rispetto al qua,le la qualifica di cattolico abbia tuttavia un ,senso; sia pure assai ,mediato. Forma e contenuto di tale preteso originale movimento, in ciò che verame-n:te •lo fa sfuggire al1'integralismo, appaiono infatti ricon:duci 1 bili a posizioni che sono già patrimonio •di yari settori del mondo laico: e se i basisti accettassero con tranquillità questo riconoscimento, giovereb1 bero alla loro causa _assai piu che _con Ja sforzata ricerca ,di U•na propria originalità cattolica. Se poi la ,linea tracci~ta dai ,basisti dovesse davvero costituire, ~ome essi sostengono, la spina dorsale della democrazia .cristiana, in continuità con il ,popolarismo, se ne dovrebbe dedurre che partito ·popolare e democrazia cristiana non hanno avuto e •non han-no validi motivi di esistere, e _che Ja « coscienza critica> che i basisti ambiscono Biblioteca Gino Bianco I
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