• Integralismo 2325 a,d affermare in tutta serietà e senza esitazione che la Chiesa, che << con•dan·na tutto ciò che calpesta il diritto naturale o viola la libertà », lascia però « ai cattolici di risolvere in piena autonomia [ !], fatti salvi i valori fondamentali, i problemi attinenti alla costruzione di un ordinamento politico, ,di un ·sistema economico, ,di una società civile» (p. 2069). Ci sembra a questo punto di averli sognati noi i sempre piu gravi interventi massicci della Chiesa - organizzazioni laiche, clero, vescovi, curia, papa - nella vita politica italiana, con ordini tassativi dati ai cattolici dal•la loro cattedra (che è anche quella di grandi elettori della D1C), con 1 minacce e scomuniche: caso del vescovo di Prato, elezioni politiche del 1958 - su cui l'allora segretario della DC Fanfani, evidentemente non ancora influenzato ,dalle idee della << Base», ebbe ad es•primere 1la sua · piena approvazione, in quanto es·so era « una chiara testimonianza dell'ausilio che la Religione dà a un ordinato svolgimento della vita civica » -, elezioni regionali siciliane, siluramento della cosidetta « apertura a sinistra» di Fanfani, per citare a caso fra i piu recenti e per non parlare della teorizzazione da ultimo fattane ··dal centro vaticano. Ci spiace di insistere monotonamente su queste cose, ma certe disinvolte affermazioni ci costringono ·a fa,rlo. Ebbene, poiché i cattolici obiettano ,di non accettare la i(ieologia liberale, lasciamo pure da parte che q·uesta sostiene essere fonte della li·bertà lo Stato, che, in quanto liberale, si autolimita nei confronti ,della sfera religiosa allo stesso modo che nei riguard.i di quella economica, non riconoscendo pertanto, nella sua sfera, diritti naturali né canonici di fronte a sé. Ma si rendono essi conto che con quest~ loro posizioni fanno cadere uno dei pilastri anche de.I metodo liberale, volto a garantire, sia pùre nell'ambito limitato dello Stato borghese, il libero gioco dei partiti politici, senza interferenze dirette o indirette di forze estranee non responsabili di fronte all'opinione pubblica e ail parlamento, di una ·Chiesa divenuta essa stessa ordinamento giuridico, istituzione sov•rana, Stato (assolutistico) nello Stato .liberale? . Precisiamo che noi non siamo ·degli entusiasti della formula separatistica << libera Chiesa in libero Stato», la quale, a parte ia sua innegabile funzione storica nel passato - come prospettiva e co·me realtà politica anche se non fu mai forma1 lmente né interamente applicata, - ed a parte la sua o-pinabilità nel presente, ci sembra inquadrabile nella pretesa del liberalismo che il suo Stato, anziché essere lo strumento di una egemonia, fosse invece la mediazione politica Biblioteca Gino Bianco
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