• I cavalieri della paura 2153 Motivi di una definizione della cultura borghese contemporanea come cultura dell'apocalisse. Il sintomo piu appariscente del distacco da un'epoca di transizione, come fu queI.la tra le due guerre, e precisamente, come si vedrà, da,l , 1918 al 1930, può rinvenir-si oggi in una generale diffusione dei temi politici, filqsofici, letterari e scientifici, e della loro stessa terminologia astratta, una volta sicuro patrimonio delle disquisizioni accademiche e dei circoli com·petenti e ora entrati, attraverso la capilJare penetrazione della stampa, del cinema, della televisione e della pubblicità organizzata, nella viva sollecitazione del linguaggio corrente, come a circostanziai-e un contatto quotidiano, a,perto a tutti, con la problematica del proprio tempo. « Una volta, come è il caso di Kant - sc1ive E. W. F. Tomlin, uno dei colla1 borato~i della sullodata Summa inglese - una volta un pensatore veniva svegliato dal proprio " sonno dogmatico " scon·trandosi con le idee di un altro •pensatore. Altre volte succedeva che le convulsioni di u·n'epoca svegliassero dal dogmatismo un'intera generazione di pensatori. L'ultima guerTa con i suoi antefatti ha provocato senza dubbio ·un tal genere di confusione. Né deve far meraviglia - soggiunge lo stu-dioso britannico - che la filosofia chiamata sotto il nome generico di esistenzialismo sia sorta nel continente, dal momento che l'Europa aveva sperimentato la piu grande e piu Junga ondata. di dis·truzione e di caos » 1 •. Nel -passo riportato, che ha tutta l'aria -di un apologo, fa breccia un accorato ricordo di tempi migliori: tem,pi in cui, come l'autore rammenta, l' <<essenza », la <<trascendenza», l'<<essere» e il « non-essere» costituivano j cardini della speculazione metafisica, l'ossat'Ura del problema fondamentale, mentre oggi · messi da parte hanno Jasciato il posto a tutta una nuova serie di termini <<fin ora es·tranei al pensiero accademico » perché considerati di com,petenza degli psicologi. Si tratta dell' « angoscia » e della <<paura», della <<assurdità» e della <<crisi », di <<mala fede » e di « nausea ». In quèsta .trasformazione -di valori dalla dimensione ontologica a quella relativistica, che è poi il percorso ,dalla « trascendenta,lità » kantiana alla «intenzionalità»· husserliana, cui si rifà tanta parte del pensiero modern·o nel.la sua liquidazione del sistema hegeliano, è adombrato il pas-saggio dall'astrattezza dell'idea al,la provocazione -del1 E. W. ToMLIN, Metaphysical spéculation (sta in The new outline of modern Knowledge, Londra 1956, pag. 102). 2 . iblioter Gino Bianco ' . ••
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