• Integralismo 2321 tesa ad essere valore assoluto, non piu metodo», facendosi << fatalmente negatrice di libertà »? Da ,dove essa attingere,bbe questo « valore assoluto» se non dalla cultura .in quanto ta,le? ( « negatrice di libertà» essa •potrebbe anche essere, nei confronti della cultura, per il ·solo fatto di usu·rpa·re u·na sfera non sua, ma qui si parJa di un va/,ore assoluto o totalitario, e cioè di per sé antidemocratico che la politica mutua dalla cultura). La verità è che la loro definizione dei rapporti tra politica e , cultura e tra politica e religione è ben lun·gi dal soddisfare. Anzitutto essi sottolirieano in entrambi i casi che si tratta di « ,distinzione » e non di separazione, e quindi, nel caso del rapporto -politica-cultura, « l'analisi culturale -deve cor~ettamente ·precedere ogni giudizio politico>> ed anzi « l'azione politica, prop.rio per la sua posizione subordinata, per i1 l suo significato di meto·do, è sempre dipendente da una posizione culturale (p. 2047); nel secon,do caso tra religione e politica ci deve essere << una cor·retta distinzione di funzioni, di compiti, di responsa- :bilità » (p. 2077). In entraim1be le polemiche essi si oppo.ngono ai marxisti, e nella seconda anche ai laici in genere, sia pure per op·posti motivi: e cioé lf per respingere la confusione tra le due sfere, qui per rifiutare la « separazione laicist~ » assoluta tra politica e religione. Noi non possiamo accettare nel secolo XX e ·do-po Machiavelli, che la politica sia posta in « posizione su-bordinata » per il suo significato prevalentemente strumentale, di metodo che accetta e garantisce le libertà storicamenti esistenti >>,mentre fuori ·cl.i essa sarebbero, eterne ed autosufficienti, << le ragioni della libertà o le motivazioni ,dell'impegno pi;-atico», oppure « •la carica morale, la pienezza spi•rituale», e che ,pro{>rio questo consentirebbe ,di p~rre il problema dello Stato non piu in termini di assolutismo ideologico ma .in termini di libertà (lo Stato den1ocratico) ». S·trana attività politica « di sinistra» questa che « accetta e ·garantisce le libertà storicamente esistenti >> (qui infatti « libertà storicamente esistenti» sig·ni:fica evidentemente proprio quelle che una « visione della società» trova esistenti ed « accetta » e non c-he essa ponga a volta a volta nel corso storico). La si direb1 be quasi un'attività giuridica, che essa « come scienza ,d'organizzazione dello Stato·» abbia ad oggetto uno Stato de jure condito, senza discutere le premesse politiche. Essa sf che viene a « c•ristallizzare » le libertà e lo Stato esistenti come se fossero eterni. Povera libertà e povera .democrazia queste che sono limitate al metodo politico inteso come tecnica ·politica, ·precludendosi ogni qualificazione ideologica. Biblioteca. Gino Bianco
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