Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

2316 Eligio Vitale Q caso la limitatezza, sulla lunga distanza, degli ideali so·cia·ldemocratici », mettendo cosf i cattolici della << Base » in un vicolo cieco-, per uscire dal quale essi sono costretti a precisare che accettazione del metodo liberale non significa per loro una trasformistica adozione dall'esterno dei princf pi -del li1 beralismo, ma la pro,duzione interna di un metodo politico - << senza alcun riferimento ideologico>> al 1iberalis•mo - niente affatto -contrastante con l'integralismo, al quale anzi essi si richiamano, se abbiamo ben capito, in quanto << visione della società», salvo a combatterne le degenerazioni politiche. E similmente nel campo economico essi non possono fare a meno di sobtolineare che la loro politica dello sviluppo è qualcosa di sostanzialmente piu a sinistra degli « ideali socialdemocratici », o quanto meno di piu moderno. Ad ogni modo sono state rivolte ai cattolici determinate domande: essi vi rispondono negandone in so,stanza l'i,mpostazione, viziata, a loro parere, -dai pregiudizi che laici e marxisti avrebbero nei loro confronti. Piovono sui socialisti, da un pulpito qualificato, almeno quattro accuse di dogmatismo: 1) nella forma dell' << assolutismo ideologico»., a proposito del problema dei rapporti fra cultura e politica, in quanto essi, no·n meno dei liberali e degli integralisti politici, negando la distinzione tra 'le due attività, « risolvono il problema dello Stato 1n termini ideologici (ad esempio: lo Stato socialista, lo Stato borghese, lo Stato cristiano ecc.)» 1 ; 2) (corollario del numero precedente), nella forma dell' « astrattismo » o del riferimento << illuministico » a modelli prefa,bbricaiti, nei confronti dell'esigenza 1 della « visione politica italiana »: e questo a causa della concezione storicistica che essi condividono con i iiberali e, ancor piu, con i comunisti (p. 2068 ss.); (qui, per la veriJà, l'impostazione della domanda, piu che essere negata, il che è legibtimo, ci sembra alquanto fraintesa, con un'accezione senz'altro sui generis del concetto di storicismo e -delle sue implicazioni, su cui converrà ritornare); 3) nella forma del «teologismo>>, quando, anziché restare alla politica dello sviluppo in quanto tale, essi dimostrano poi « simpatie (appunto) ·teologiche» piu per !'imprese pubbliche che per quelle -private (p. 2062); 4) nella forma, infine, ,dello « schematismo », allorché, d'accordo con gli « ambienti laici», si ostinano a negare al movimento dei cattolici una propria fisionomia, attribuendo invece loro « il destino -di finire confusi, •da una parte, con la reazione clerico1 Alle pagine 2046 e sgg. dello scritto I cattolici nella politica italiana: posizione e programma della "Base ", al quale faremo ri.ferimento ahche in seguito indicandone tra parentesi i relativi numeri di pagina. Biblioteca Gino Bianco

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