Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

2312 Domenico Settembrini Ai cattolici democratici non ab·biamo particolari consigli da dare, quali quello di restare o uscire dalla DC etc. Il loro compito è difficile e co·ntraddittorio, la scelta della via piu opportuna co,mpete solo a loro. Mancheremmo però alla nostra funzione, se non li incitassimo a rendersi consapevoli degli ostacoli ,da vincere per contri 1 buire come cattoiici al progresso sociale ,del nostro paese. Riflettano a come e perché sono fallite '.Je tre occasio-ni storiche in passato p,resentatesi per svincolar~ dal giuoco politico della chiesa il partiito dei cattolici: il primo dopoguerra, il 1924 16 , il secondo -dopoguerra. Ne ricaveranno un insegnamento non del tutto disperante. La Chiesa è sempre ri1 uscita in passato a,d imporre la soluzione piu reazionaria a causa della debolezza -delle cor.renti e degli esponenti cattolici p·iu avanzati, che hanno soggiaciuto alle sue intimidazioni. Se si trovasse domani di fronte anche ad una piccola minoranza, decisa per andare avanti ad accettare l'ap·poggio risolutivo, che non potrà mancare, del movi•mento operaio_; se con una coraggiosa e paziente opera d'educazione, u-na parte almeno •della base elettorale del partito DC avrà accolto i postulati -dello stato moderno: libertà e parità -dei culti, libertà d'insegna,mento all'interno della scuola pubblica 17 , -liceità giuridica del divorzio etc., in modo da essere corazzata cqntro i richiami della ·propaganda clericale; la prossima prova potrà avere un esito ,diverso. Mutata la situazione, nonostante la sua aspra opposizione, la Chiesa, come ha sempre fatto nel corso della sua storia, paga di avere 16 Un cattolico veramente democratico, e forse per questo quasi dimenticato dai suoi compagni di partito, F. L. FERRARI, in una lettera a Salvemini dell'agosto 1930, giudica la crisi seguita al delitto Matteotti, come un'occasione mancata dai capi popolari per prendere la mano alla Chiesa. Se, in quella situazione, De Gasperi << .avesse tenuto duro>> e portato innanzi la progettata alleanza con i partiti democratici per rovesciare il fascismo, anche Pio XI avrebbe dovuto fare buon viso a -cattivo giuoco. La lettera e la risposta d,i Salvemini, entrambe da meditare, sono riportate in Clericali e. laici di G. SALVEMINI,Milano 1957. 17 Su questo problema la ·Base ha preso un'iniziativa coraggiosa e lodevole: il numero 2 dei quaderni di « Politica·» interamente dedicato alla scuola. Il contrasto tra scuola pubblica e scuola privata non è taciuto, e gli autori si dichiarano, pur adducendo solo motivi di efficienza, per i,l potenziamento preferenziale della scuola sta·tale. Il compromesso che propongono per tenere in qualche modo conto delle richieste clericali (niente finanziamenti alla scuola privata, ma borse di studio dello stato a favore .degli alunni di tutte le scuole) non ci sembra intieramente soddisfacente, anche perché, essendoci una precisa norma costituzionale tassativa per tutti, non vi è luogo a contrattazioni di sorta. Tuttavia il fascicolo resta una manifestazione di spregiudicatezza che I.ascia bene sperare. BibliotecaGino Bianco

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