Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

• Cattolici di sinistra 2309 di sé egli ha lasciato non un partito, ma una associazione elettorale strettamente dipendente dalla Chiesa attraverso i comitati civili? Come ,può il partito, cosf profon.damente diseducato da De Gasperi, trovare la forza di respingere la pressione clericale e reazionaria? Se questa poi non ha ancora travolto tutto, lo si deve alle opposizioni, ed in piccola misura certo anche alle sinistre democristiane, che se vog.liono sviluppare un'azione piu energica ed efficace ,debbono liberarsi dalla influenza degasperiana. La distinzione laicista tra religione e -politica, si potre-bbe obiettare, comporta, una volta accettata, Ufl:a sola scelta: l'adesione ad un partito laico. Dunque la conclusione di questa nostra sfuriata sarebbe un invito a tornare alla vecchia posizione del blocco contro blocco. Evidentemente va riconosciuto che, affermando con l'adesione ad un partito laico, la totale autonomia della propria coscienza politica dalla Chiesa, un cattolico dà un contributo di prim'ordine alla causa democratica. Ed anche va detto ·che, se non vogliono scadere al ruolo di eterne postulanti, le sinistre debbono smetterla di sfogliare la margherita: apre o non apre, e dare a-1 paese la impressione che sono · .fiduciose di potere, se necessario, portare avanti la loro politica anche senza l'apporto dei cattolici organizzati in partito. Nessuna forza politica seria si compiace però di accumulare sulla sua strada difficoltà in misura ·mag·giore dello stretto necessario. E certamente una delle difficoltà, e non tra le minori, che si frappongono in Italia tra il movimento operaio· e la s·ua mèta è data dalla sua divisione ideologica. Una parte notevole delle classi lavoratrici italiane, infatti, aderisce ai valori della tradizione cristiana, ed anche ai suoi ideali di rinnovamento sociale ,dà una coloritura religiosa. Un partito che riuscisse a dare autonoma rappresentanza ·politica a queste masse, · sarebbe elemento riso·lutivo della lotta politica italiana. La possi•bilità che questo avvenga teoricamente esiste. Non vi è infatti nessuna identificazione tra i reali interessi e le reali aspiraziòni, comprese q.uelle religiose, dei cattolici e g.li obiettivi politici che la Chiesa mira a conseguire, servendosi di loro come massa di manovra. Nulla osta in linea di princ1pjo che, fatta salva la loro fede~tà all~ Chiesa in fatto -di dog-mi e di culto, i lavoratori cattolici trovino jn .uri partito ,di cattolici, totalmente autonomo dalla Chiesa nella dottrina Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==