2306 Domenico Settembrini Se per realizzare la sua sintesi, De Gasperi sacrificò le aspirazioni sociali della base del partito, da lui del resto scarsamente sentite, non miglior ·sorte riservò al liberalismo, ,di cui ,nel .suo pensiero ed ancor piu nell'opera -sua, non vi è quasi traccia. Piu giusto sarebbe affermare che egli considerò il metodo parlamentare e il regime rappresentativo, a cui non può certo ri,dursi il li1 beralismo, come il sistema migliore entro cui incanalare il movimento cattolico, che s~ portò dietro gonfio di tutte le pretese temporaliste -della Chiesa. L'opera sua mostra oggi limiti cos1 evidenti, da essa infatti discende l'involuzione e la crisi delle istituzioni, già manifestatesi del resto quando egli era ancora al potere, che riteniamo inutile parlarne in questa breve nota. Indicheremo invece alcuni punti del suo pensier-o, quale si ritrova negli scritti e nei discorsi, che gettano una luce ,precisa sull'ispirazione a cui obbediva il suo agire. La prima cosa che si osserva è che la sua cultura e la sua preparazione ideo.logica non si rifanno ad . alcuna fonte autonoma all'infuori della dottrina ufficiale della Chiesa. E questo egli apertamente .. riconosce. Nel febbraio 1944 in polemica con l'ideologia dei partiti operai, egli scrive: « professiamo con tutta chiarezza la cattolicità della nostra :ttadizione, come venne insegnata da Giu·seppe Toniolo e la ,derivazione della nostra ideologia dalla dottrina della Chiesa ... ». Poco prima aveva affermato, a non lasciare equivoci: « esiste una ideologia cristiana, della quale è custode e maestra la Chiesa» 8 • E' ben vero che egli ·poi polemizza contro quei cattolici che vorrebbero trarre da queste premesse le logiche conclusioni integraliste e rifiuta di dare al partito come obiettivo lo Stato cristiano, per proporre invece lo Stato democratico. Ma di questo dà una cara,tterizzazione del tutto equivoca in cui r-ientrano le formule presenti in tutti i documenti pontifici. Uno Stato, egli dice, ohe rispetti la li,bertà della famiglia, del sin.dacato, lella professione. In un successivo discorso dello stesso an11~, cos1 sintetizzavà quelle che, a suo avviso, erano le aspirazioni de.Il'I,talia, allora percorsa dal •piu vasto moto rinnovatore della sua storia: « libertà -della famiglia, della scuola, del comune, della regione, del sin-dacato e della proprietà» 9 • Non ci si muove dalla Immortale Dei, che anzi è direttamente citata. 8 DE GASPERI, I cattolici dall'opposizione al governo, .Bari 1955, • P· 506 e 499. 9 DE GASPERI, Discorsi politici, Roma 1956, voi. I, pag. 24. Il corsivo è nostro. Biblioteca Gino Bianco
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