Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

• Cattolici di sinistra 2303 che tutti i cattolici democratici dovrebbero meditare: « Quando si è parlato di ·li,bertà cristiana (e meglio è dire libertà religiosa ...) inutile è parlare di libertà della 1 Chiesa... ciò non può essere praticame.nte inteso ·se non nel senso che si vuole avere libertà e modo di combattere a favore dei molti diritti che la Chiesa si attri·buisce, delle molte prete~e che ancora riven,dica, delle ·molte colpe che essa ancora commette contro la libertà religiosa » 5 • Il PPI fu lasciato libero di convogliare, in concorrenza con i socialisti, le _riven-dicazioni delle classi popolari contro le classi dirigenti, ma grazie alla capitolazione che lo stesso Sturzo aveva dovuto consentire passando dalla democrazia cristiana al PPI, la Chiesa fu sicura di 1 poter contare, se necessario, sul lealismo dei capi del nuovo partito. lì disegno ,della Chiesa, prima che il fascismo divenisse arbitro della situazione, prevedeva infatti l'utilizzazione della spinta democratica delle masse cattoliche, di cui si lasciava la responsa·bilità al . PPI, per costringere le classi dirigenti, intimorite dall'ondata rivoluzionaria -postbellica, ad un compromesso. _ Nella generale crisi della società italiana del tempo non era in potere della C·hiesa impedire uno sfaldamento della base del movimento cattolico, tale da ·portarne larga parte fuori del suo controllo. Per q·uesto scelse il male minore, dando via libera al PPI.: allentò le redini perché non le sfuggissero di ma,no. Contemporaneamente però lasciava capire di non essere insensi,bile al grido di dolore che si sollevava dalle classi dominanti per le sorti dell'ordine sociale. Men-tre il nuovo partito dava della crisi un'interpretazione non dissim~le da quella del PSI, se non per l'ispirazione cristiana a cui si richia~ava; 1a Chiesa la presentava come l'inevitabile conseguenza dello spirito di ribellione che da secoli animava la società laica contro la su·premazia dello spirituale sul temporale, la giusta punizione per chi aveva stoltamente ·predicato l'autonomia. della coscienza indivi- . duale da ogni autorità. 11 -primo, in . nome dei princfpi cristiani di uguaglianza e giustizia sociale, criticava .Io stato perché trop.po poco democratico; la ·seconda, appellandosi alla propria •dottrina politica, perché troppo liberale. ·Evidentemente il giuoco presentava dei gros·si rischi. Poteva accadere che tutta la trama -della Chiesa iriuscisse spezzata, qualora di fronte alle scelte -decisive il p,p1 fosse riuscito ad imporre la propria 5 R. MuRRI, Dalla democrazia cristiana al partito popolare italiano, Venezia 1928, p. 126. Biblioteca Gino Bianco

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