Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

• Càttolici di sinistra 2299 l'inconcilia·bilità delle s·ue ,due anime? Uscire .dalla contraddizione non potrebbe che abbandonando la Chiesa o accettando la democrazia solo entro i limiti strumentali della concezione di Papa Pecci. Se cattolico e ,democratico ·si sottrarr-à ad am-bedue le scelte, ricorrendo però a tutti i possibili espedienti per non vedere 'la gravità del contrasto che lo oppone al·la Chiesa: •dovrebbe accettarlo come dato permanente della sua coscienza. In astratto si potrebbe forse desiderare che nei cattolici l'ideale di ·rinnovamento ,politico si presentasse unito con quello di riforma della Chiesa, ma. bisogna prendere atto della realtà 3 , né spetta a noi dare in questo campo suggerimenti :di sorta. Certo è che cosi il cattolico democratico resta molto vulnerabile, e non si vede quale altra scelta •possa fare a1 di fuori della separazione << laicista » tra religione e politica, che invece gli esponenti della Base sembrano rifiutare. Solo rivendicando contro la C·hiesa il diritto di separare nettamente la religione dalla politica e di decidere di persona dove passi questo limite, e alimentando liberamente il proprio pensiero politico alle font.i laiche, un cattolico eviterà il pericolo di asservire l'opera propria allo strumentalismo della Chiesa. So·lo cosi la sudditanza che il cattolico liberamente sceglie come credente, non annullerà la sua aùtonomia e sovr-anità di cittadino. ·Che significato può avere riven,dicare a propria differenziazione dai laici, una religione, quella cattolica, non estraniata << dalla costruzione di una città terrena », se non di nuovo rein-trodurre dalla finestra quello che si dice di voler rifiutare, cioè l'alta sorveglianza della Chiesa sull'opera propr-ia di cittadini? Si replica che la C·hiesa lascia << ai cattolici il compito di 1"isolvere in piena autonomia, fatti salvi i valori fondamentali, i problemi attinenti alla costruzione di un sistema economico, di u·na società civi'le ». Ma la Chiesa con,cede al singolo di decidere ciò che è fondamentale e ciò che non lo è? Eppoi come può un cattolico, una volta am·messo che l'is·pirazio.ne che lo guida trae il suo alimento •dal patrimonio della fede, di cui la Ghiesa è ministro, e non da una tradizione storica nata e affermatasi anche in lotta a~pra_con ·la Chiesa, .negare a questa il diritto di sindacare 3 Dopo la sconfitta del modernismo, a cui anche i laici con la loro indifferenza hanno contribuito, nessun movimento del genere ha piu turbato le gerar- . chie ecclesiastiche. E questi fenomeni, se possono essere favoriti dall'esterno, debbono però sorgere dal seno del.la Chiesa (clero e laicato) per avere possibilità di affermarsi. Bibliot ca Gino Bianco

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