Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

f 2296 Domenico Settembrini linee programmatiche ,della Base, la corrente d,i punta della DC. Ma ciò non può esimere dall'esame piu spregiudicato e severo, qualora vi si riscontri, come ci pare di risconbrare, un'eccessiva superficialità che si frappo11gono alla 1:"ealizzazione di un programma, che ·per altro, nei suoi termini politici ed economici, appare non mo1to diverso da quello delle altre forze di sin.istra, almeno per l'immediato. Sfu·gge agli esponenti ,della Base che l'ostacolo maggiore alla riuscita .çlei 1oro sforzi, non proviene dall'ala conservatrice della DC, ma ,dalla Chiesa stessa. Che la Chiesa eserciti per sua stessa natura una pressione costante in senso conservatore, è un fatto che un cattolico può compren-dere anche senza -doverne ricercare la spiegazione nel ,pensiero liberale o marxista. A rigore infatti, perché la Chiesa contrasti ogni svolgimento storico in senso progressivo, non è neppure necessario che questo minacci di ledere qualche suo interesse materiale. Lo status quo è per lei sempre preferi 1 bile, quando per uscirne si deve distrarre la coscienza degli uomini dall'attendere a1la salvezza dell'anima, per immergerla nelle· vane contese di questo mondo. Fu questa la tesi che, nata negli ambienti dei gesuiti come immediata reazione al neoguelfismo, fu po1 i dalla Chiesa adottata perd.ifende,rsi dall'accusa di aver tradito l'Italia durante i1 1848. Né si può pensare che la Chiesa attribuisca ai moderni ideali terreni da raggiungere attraverso la lotta di classe, un valore che ieri non volle riiconoscere al principio di nazionalità. E' p:roprio necessarjo ricordai"e il pensiero della Chiesa sulla povertà e i s·uoi van~aggi? E' pur vero che dopo il _trionfo -delle nazionalità e dei regimi rappresentativi, avvenuto ovunque nonostante· la fiera resistenza della Chiesa e dei cattolici ossequienbi al suo magistero ,politico, si rese necessario riadattare al nuovo status quo l'immutabile dottrina politica ,della Chiesa. E ciò avvenne soprattutto con la Immortale Dei, che qui vog.l.iamo -brevemente ricordare nelle sue linee fon-damentali; ci sem·bra -in.fatti che tra i dirigenti politici cattolici della nostra epoca, neppure i piu celebtati per il loro libei"a1ismo (ed è a De Gasperi in pa.rticolare che -pensiamo) si siano ispirati a-d ·una accettazione dei moderni princf pi ,della vita pol1 itica, che andasse al di là dei limiti st·rettamente strumentali fissati in ta·le enciclica. ·Com'è noto Leone XIII si rivolgeva con questo documento ai cattolici dei paesi a regime rappresentativo, con esclusione dell'Italia e con particolare fliguar•do alla F~ancia, per invitarli .a uscire dall'isolamento e a parteci,pare alla vita pubblica. Essi ·-devono farlo, Biblioteca Gino Bianco ·

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