Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

2280 Daniel Mothé natura diversa. I sin•dacati sono tanto legati al sistema che il semplice problema di un aumento di salario è divenuto cos1 complesso che non può essere risolto se non conoscendo le leggi e gli accordi. L' attivista di base non può piu deciderne con conoscenza di causa. · Pren,diamo un esempio molto frequente. Alcuni operai di una grande fabbrica vogliono mettersi in sciopero per un aumento di salario. Gli attivisti di base sostengono questa decisione alla riunione del loro· sindacato. La cosa sarebbe semplice per una organizzazione operaia che non fosse legata coi suoi organismi alla fabbriéa. Non lo è se si tratta di una organ·izzazione che ha concluso un accordo con la direz•ione (come in tutte le grandi fabbriche). Altri fattori intervengono in questa discussione e g1i attivisti di base li ignorano. I responsabili sindacali mostreranno tutti i rischi che uno sciopero può porta·re, cioè innanzi tutto la rottura degli accor,di e l'esclusione della centra1 le dalle discussioni con la direzione. Se questa centrale è esclusa dalle discussioni è evidente che le a_ltre centrali ne approfitteranno per attribuirsi il merito di tutti gli aumenti di salario che la direzio.qe accorderà. Questa riserva quindi impedisce il funzionamento di una democrazia diretta anche a livello della sezoione sindacale di base. Ma c'è di peggio. Le centrali prendono posizione suHa politica del governo in funz~o11e della loro situazione negli organismi governativi. Su questi problemi l'attivista di ba·se non può pronu·nciarsi, semplicemente perché gli è impossibile di conoscere questi problemi. Per sostenere una opinione sul Mercato Comune ·biso-gna conoscere di che si tratta, ed è quasi impossibile per un operaio che lavora 48 ore a1 lla settimana studiare questo problema cosi complesso e cos1 poco in rapporto con le s-ue preoccupazioni quotidiane. Sup-ponendo che l'attivista di base arrivi a interessarsi del Mercato comune, egli non· dovrà fermarsi -11: bisognerà che egli si pronunci sulle posiz,ioni che il suo sindacato deve assumere al comitato. di fabbrica, sui problemi dei rapporti della sua centrale con le altre, ecc. E ancora, se egli vuole decidere con conoscenza di causa dovrà studiare per parecchie sere questi problemi assai complicati. In definitiva l'attivista di base non può pronunciar·si sui problemi che il suo sindacato deve risolvere, perché questi problemi sono oltre la sua portata e gli sarebbe impossibile conoscerli tutti. Allora invece di risolverli egli si affiderà ai suoi dirigenti, i quali non avranno nessuno che li controlli o contesti loro ciò che fanno. Biblioteca Gino Bianco

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