Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

• Sindacati e. progresso 2249 perdita di visione del prodotto finale, ma pure l'ignoranza del ciclo complessivo di lavorazione, e del •modo in cui le mansioni vi si inseriscono. Il senso di s,radicamento provato dall'operaio dequalificato o adibito d'improvviso a mansioni completam,ente diverse è quin·di accresciuto dall'incapacità di rendersi -conto del significato tecnico delle operazioni che compie, nulla sapendo delle operazioni ohe le .precedono 'nel ciclo, né di queUe che le seguono. Tale situazione agisce pertanto come fattore di frustrazione d'un fondamentale .bisogno u•mano, il ·bisogno di averie uno status definito, e di svolgere una funzione dotata di senso sociale. Per avere dai com•missari intervistati dei dati su tale q•uestione, si chiedeva loro di indicare _in quale modo, nella loro officin~, un operaio avviato a un nuovo lavoro ·perché il suo lavoro di prima era stato eliminato dia un mutamento tecnico veniva istruito circa lo svolgimento delle nuove mansioni. Erano previste quattro mo-dalità .di risposta: · dalla forma piu elementare di istruzione - la « spiegazione » fatta ,dai compagni di lavoro - alla piu completa, l'istr-uzione ~a parte di tecnici a·ppositamente incaricati, che lo informano pure sul ciclo complessivo ,di lavorazione e sul come le sue man-sioni vi si . . 1nser1scono. , Oltre il 44 % degli intervistati indica la foiima di istruzione piu elementare; meno del 10 % la forma piu completa. La forma di istruz:ione piu citata è· però 1a seconda prevista (« Riceve istruzioni vef!bali da pélrte del capo reparto o dell'operatore»), indicata da quasi il 60 % degli intervista•ti: si tenga presente che erano .am·messe anohe qui risposte m·ultiple, -e !pertanto una forte percentuale di coloro che hanno indicato la ,prirria forma ha sicuramente indicato anch-e la seconda. Con una sola eccezione, non si notano t!ra le varie. correnti differenze che si possano considerare signiificativ•e; d'altra parte anche il fatto che circa 57 commissari della ·.CGIL su cento dicano che l'operaio è per lo più informato dai compagni, mentre solo il 28% circa degli autonomisti of- .frono la stessa risposta (OIS 1 L e U1lL essendo su una pressoché identica posizione interimedia) è d·ilf.fìcilmente interpretabile. Pa.rreibbe tuttavia, dai commenti alla domanda 6, -che il senso di solidarietà classista e l'atteggiamento .oppositivo nei confronti delle direzioni cthe caratterizza pe•r lo piu ·gli aderenti alla OGIL allJbia per l'aippu·nto contri1 buito ad elevare la citata percentuale, inducendoli a sottolineare il ·fatto eh~ un operaio può contare sola•mente sull'assistenza de"i suoi compagni. « Dobbiamo sbrogliarcela fra noi»; l'operaio viene avvia•to al lavoro « senza nessuna preventiva istruzione e (poi) lo puniscono se rovina la· pro~ duzione o le macchine ... »; << da noi non ne danno istruzioni. Tutto da noi faccia~o »; simili commenti di - parecchi commissari CGI,L sembrano indicare, a nostro avviso, c·he la domanda solleci~ava in loro 8 iblioteca Gi o Bianco •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==