Passato e Presente - anno III - n. 16/17 - lug.-ott. 1960

• Sindacati ~ progresso 2247 Non doobiamo dimenticare comunque che le due percentuali non sono molto lontane fra loro e soprattutto sono entrambe molto ridotte. La percentuale vera·mente significativa rim,ane quella glob,ale, quel 18,52 % di intervistati che ritiene che i lavoratori assumano un atteg:giamento favorevole di fronte al .progresso tecnico. Una cos1 /bassa percentuale dienu•nciaohiaramente quanto a11Ybiamroilevato nelle prime pagine 'di questo com,mento: il progresso tecnico nei principali settori industriali del •milanese·non si è trasformato, almeno secondo il parere dei memlbri di C. .J., in progresso sociale. I lavoratori, in grande m,aggioranza, temono le conseguenze del prog1esso tecnico, ancor prima che esse si producano. Come si comportano le direzioni aziendali quando decidono di apportare una ·modi 1 fìca al processo produttivo-? A!bbiamo visto che rara,mente avvisano i lavoratori, i quali ne vengono a conoscenza per alt,ra via, a1bbiamonotato che generalmente si ·prescinde dagli organismi .di rappresentanza come la C.,I. e delle organizzazioni sindacali. La politica delle direzioni azienda.li può comprendere la concessione di aumenti salariali, di premi di produzione, di premi di prodruttività, ma non tiene conto o ne tiene conto in ,misura molto parziale, degli organismi che rappresentano i lavoratori. In qual modo, secondo il parere dei quadri sindacali di .faJobrica,dovrelllbe comportarsi una direzione aziendale in procinto di apportare delle modHì~h,e all'organizzazione produttiva? La maggioranza dei membri di C.I. sostiene che la direzione dov1 retBbe •preparare i lavoratori ad accettare la trasformazione attraverso discussioni preventive con la stessa C.I. Troviamo quindi di ·nuovo confermato l'indirizzo prevalente in tutta rinchiesta. La maggioranza ?ei lavoratori intervistati, i quali ricoprono ·l'in·carico di com,missari e quindi possono aver dato questa risposta anche per 1 riconrfermare il carattere necessario della loro funzione, ritiene che l'organo che può rappresentare in fa1blbrical'elemento rieq•uilibratore dei rapporti fra direzione e lavoratori è la e.I. ,Mentre .il SO % circa dà questa risposta, il 15 ~~ circa· arriva anche piu in là assegnando alla e.I. (oppure alla sezione sindacale di fa!bbrica oppu,re ancora al sindacato) il com,pito di contrattare preventivamente la partecipazione dei lavoratori al vanta.ggio economico derivante dalla trasformazione. Questo 65 % di intervistati, insieme con il 6 % circa, che ritiene dhe 1a via di uscita sia rappresentata dai comitati misti .di produttività, è la parte dei membri di C.I. che vede la soluzione del .prob~ema in un rapporto fra organi rappresentativi o all'interno di un organo rappresentativo. Rimane però ancora una larga parte che intravede la soluzione in forme che non m,ettono in discussione il rapporto gerarc'hico direzione. lavoratori: la direzione dovrebbe usare dei capi, i quali a loro volta dovrdbbero da,re spiegazioni veribali, dovrellbe usare de_gli avvisi a stampa, dovrebbe riunire i lavoratori. Biblioteca Gino Bianco

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