Passato e Presente - anno III - n. 15 - mag.-giu. 1960

2046 Granelli - De Mita - Fontana - Andreatta mente riformista; di qui la necessità, n·iente affatto tra,sformista, di considerare correttamente, fatte cioè salve le naturali distinzion 1 i ideologiche e culturali, la funzione delle forze a ispirazione laica e socialista nella storia e nella vita del Paese, che fu tutt'uno con la necessità, da parte di queste forze, di tener conto -della natura e della funzione -di ·U•nmovimento di cattolici, e del partito che lo esprime a livello politico, che è fenomeno originale della società civile italiana e fatto sto-rico degno di rilievo. Ecco perché l'adozione di un << 1netodo liberale>> di lotta politica in campo cattolico non contrasta con l'e~istenza di un movimento di cattolici, di un partito di cattolici, che è cosa diversa profondamente da pa,rtito << cattolico», e non richiede iì rifiuto del partito in quanto tale anche se, per sua natura, non dissolve i germi d,i distinzione e di polemica dell'ideologia integralista. Essi · permangono o allo stato la- .. tente di -pericolo potenziale che non riesce a prendere consistenza storica, o vengono assorbiti, e in parte soddisfatti, dalla prospettiva la,icodemocratica èhe, come abbiamo piu volte sottolineato, non rigetta l'integralismo, in quanto aspirazione permanente a veder realizzata in for1ne storiche definite un certo tipo di concezione della società, e anzi lo concilia correttamente con la realtà politica e con lo Stato fondato sulla libertà. Proprio per questo ·perdono ·consistenza anche le obiezioni relative al vuoto culturale, civile, che accompagnerebbe l'accettazione da pa•rte dei cattolici di una siffatta metodologia sul terre.no della lotta politica. A parte la permanenza di valori ideologici che, una volta mediati, perdono la loro pretesa esclu.sivista e totalitaria e acquistano valore di contenuto, ci sembra che la considerazione delle forze politiche come fatti storici, come realtà componenti un certo tipo di so- ,c·ietà,-come es·pressioni di una d-inamica socia1le che si man-ife.sta attorno ati problemi ,de-Ila libertà e a quelli del potere, non implichi necessariamente il rifiuto -dell'azione cultura·le o comunque il distacco da questa. A nostro avviso l'azione cu'1tu•ra1e non deve essere identificata, confusa, con l'azione politioa, avendo esse natura e compiti diversi. Mentre la prima concorre, si potrebbe dire, ad elaborare le premesse del convincimento poliitico, o se piu si vuole a scoprire e ad ap,profondire le ragioni della libertà o le motivazioni dell'impegno pratico, l'azione polit,ica deve tenere conto di fattori esterni che di fatto la condizionano e deve farsi carico di garantire non la libertà in senso universale e astratto, ma le libertà storicamente esistenti. Soltanto seBibliotecaGino Bianco-

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