Passato e Presente - anno III - n. 15 - mag.-giu. 1960

2036 Antonio Carbonaro gli intellettuali, può trovarsi nella formazione tra i capi e le masse di uno strato medio quanto piu numeroso possibile che serva d·i equilibrio per impedire ai ,capi di deviare nei momenti di crisi radicale e per elevare sempre piu la massa>>7 • Nonostante il rifiuto d-i un'impostazione sociologia implicita nelle parole del Gramsci - rifiuto accettabile se lo si riferisce alla << vecchia sociologia positivistica, amante della pura descrittività e classificazione esterna>>, ma non accettabile come g,iud·izio di valore di un politico, orientato verso la norma e verso le scienze nor1 mative - questa impostazio11e 1 p,uò ,dar forma a una prima ipotesi di lavoro. ln quali pa1 rtiti o in •qua1 le partito non c'è scissione di classe? o·ppure: in che misura si man,ifesta una scissione di ,classe anche nei partiti popolari? Certamente l'indagine sociologica riuscirebbe a r-ispondere intelligentemente a questi interrogativi. Come pure, per quanto riguaQda la funzione mediatrice degli intellettuali, l'-indagine sociologica potrebbe dirci sè si tratti di una mediazione passiva (intenp,retativa della linea direttiva e de'lle suggestioni pioventi .da1 ll' alto) o di una cooperazione tra due oligarchie, quella politica e quella culturale, per raflorzaire le operazioni manipolatrici; oppure se si tratti di una mediazione autonoma, creatrice di valori nuov,i e di nuovi orientamenti. In sostanza si vuol suggerire alla sociologia di ridimensionare il suo compito, prop,rio per ren,derlo ·piu efficace. Non si propone ad essa di conf.rontare direttamente 1a rea'ltà o certi settori della realtà con schemi utopici o ideali, in modo ,da constatarne il divario e rimanere frustrati o soddisfatti, a seconda delle intenzioni; bensf di confrontare le varie realtà storiche e le situazioni tra di loro, p·ur tenen-do fisso un punto di riferimento valutativo ideologico, esplicitamente o implicitamente dichiarato. Nel secondo caso l'ideologia non sarebbe unità di misura; la misi1ra nascerebbe dalla relatività dei rapporti tra realtà diverse e diverse situazioni. In questo modo non si potrebbe piu sostenere la distinzione ,po1emica tra la sociologia come schematizzazione astratta e la politica come valore reale; ma si dovrebbe accettare la piu adeguata distinzione tra politica come arte e tecnica dell'esercizio del potere - ove predomina l'aspiraz,ione a un dover essere - e Ja sociologia come scienza della realtà, che r-egistra, misura e interpreta ciò che è, 7 A. GRAMSCI, Note sul Machiavelli, sulla politica e sullo Stato moderno, Einaudi, Torino 1955, pp. 98-99. BibliotecaGino Bianco

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