Passato e Presente - anno III - n. 15 - mag.-giu. 1960

2134 Nate e Segnalazioni breve sintesi della formazione, attraverso le successive tappe del capitalismo di stato, del comunism? di guerra, della N.E.P. e del primo piano quinquennale, del sistema di pianificazione nell'U .R.S.S. C·hi si attendesse un esauriente studio della genesi della pianificazio.ne collettivista andrebbe deluso, ma pur nei suoi limiti di introduzione ad una determinata problematica il lavoro di B. ha notevoli . pregi. In ·primo luogo B. elimina la questione di chieder lumi sull'attuale pianificazione sovietica a Marx ed Engels, operazione molto cara agli cc ortodossi >>. Benché la posizione di Marx ed Engels (si veda specialmente di quest'ultimo l' A nti-Duhrin g), possa essere implicitamente chiara, è evidente che la problematica della pianifica-· zione, .cioè della fase creativa del socialismo, era fuori dal raggio delle .Joro analisi. E' celebre il monito di Marx di non cc formulare ricette per le pen tale dell' avvenire n. B., nel suo velo.ce excursus, coglie alcuni punti molto interessanti e di per sé stimolanti per ulteriori studi sull'argomento: I) il carattere non teorico, ma cc attivo n, col quale si è venuto sviluppando il primo pi2.no quin·quennale; 2) l'opera del Gosplan; 3) La applicazione alle imprese del principio -del « chozrascet »; 4) il sistema dei ,bilanci, cardine della pianificazione (vedi anche -M. Dobb, Storia dell'economia sovietica, Roma 1957); 5) la dia1ettica in terna al piano e< apparente >> fra i bisoBiblioteca Gino Bianco gni prioritari, s1 da determinare la esistenza di un piano reale non . scritto. FABIO MERUSI << Il Ponte >>, numero speciale aprile-maggio 1960, Ungheria. L'ultimo fascicolo del fiorentino I • << Il Ponte » su un tema cosi ampio e problematico com'è quello dell'Ungheria nei suoi aspetti storici .. e politici, economici e cultura'.li, mette in luce alcuni pregi, e alcuni difetti, propri di questi << numeri speciali ». 11 tentativo, infatti, di offrire una complessa informativa, pur nel non breve spazio di 350 pagine, non può non provocare inevitabili squili'bri ed insufficienze nella trattazione di argomenti cosf complessi quali sono, per esempio, l'horthismo e il dopoguerra, il fronte popolare e lo stalinismo •di Rakosi, la rivoluzione del '56 e il regime ·di restaurazione di Kadar. Trascurando, in questo luogo, i pur numerosi articoli e ,brani antologici sulla cultura e letteratura ungherese .degli ultimi anni - alcuni dei quali d'altronde di notevole interesse, com'è ,quello ,di Ivanyi-Griinwald sulla situazione storiografica -dal 1945 al 1959 - e limitandoci agli articoli piu specificamente storicopolitici, è da .rilevare che il tentativo di interpretare· la situazion.e ungherese del dopoguerra alla lu-· ce della ri,voluzione dell'ottobrenovem·bre '56, non limitando però l'indagine solo a quei me,si, con-

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