Note e Segnalazioni 2129 polemica sia contro il ·positivismo che -contro l'idealismo. Il carattere classista in senso ·borghese e accesamente antiproletario della rivi- , sta di Corradini è messo giustamen te in rilievo dalla Frigessi nella sua introduzione, per quanto possa nascer talora il du'.b•bioche essa si sia ,lasciata un po' troppo trascinare dalla .foga polemica ad accentuare in misura eccessiva il carattere strumentale in senso antisocialista del nazionalismo e ad attribuirgli una razionalità, una meditata e -precisa ·consapevolezza nel suo classismo -borghese che tutto sommato gli mancarono. Non vorrei naturalmente negare che lo imperialismo espansionista propugnato instancabilmente dai nazionalisti, a cominciare da Corradini, avesse pure una funzione ben definita di strum·ento di lotta della borghesia :per rafforzare le proprie ,posizioni di ·privilegio economico e neutralizzare il moto ascendente delle classi lavoratrici; ma riterrei d'altra parte eccessivo voler inter•pretare il nazionalismo uni- . camente seguendo questa traccia, dimenticando o minimizzando quanto vi era in esso di puramente irrazionale, di vacuo feticismo per .la forza materiale, di volontà di potenza piccolo-borghese proiettata sul piano della vita nazionale per compensare la mediocrità ed i fallimenti della vita privata. Il nazionalismo fu senza dubbio anche calcolo classista, ma .fu in misura forse non minore, e comunque rilevante, stato d'animo incoerente non rid uciibile sem-plicemente ai • Biblioteca Gino Bianco• , termini della lotta di classe, fu :pure malattia dello s·pirito solo in parte identificantesi con la volontà della borghesia di salvaguardare con ogni mezzo la propria situazione egemonica. E se ha senza du,bbio ragione la Frigessi nel voler mettere nel giusto risalto l'innegabile ·contenuto classista del nazionalismo, la sua dipendenza da condizioni ed esigenze proprie a taluni gruppi privilegiati della borghesia capitalistica ·in Italia, e di contestare quin,di la validità dell'unilaterale interpretazione di Gobetti, il quale vedeva in esso soltanto « un capriccio di studenti e di prof essori », una filosofia della storia 1 portante il marchio delle ·proprie origini letterarie ed esaurentesi in << manifestazioni di malconte~to ,piccolo-borghese», senza riuscire ad esprimere « una volontà di rendenzione aderente a capacità · storiche reali»; direi che ·è d'altra ,parte un poco esagerato sostenere, ·com'ella fa, che gli scrittori del << Regno » com.presero << che il trionfo delle classi pro,prietarie non avrebbe· ·potuto compiersi senza una ,piu profonda, eversiva trasformazione, in senso totalitario, dello Stato di diritto, senza insomma distruggere tutte le libertà». Affermazione che si potrà in ,larga misura accettare senz'altro per "il nazionalismo degli anni successivi, e in :particolare del primo dopoguerra, ma che solo con parecchie riserve direi possa esser applicata a quello che tra il 1903 ed il 1907 trovò il proprio maggior portavoce nel <e Regno» .
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==