2128 Note e Segnalazioni • noi potremmo rispon,dere ch'è ancor troppo per delle ombre)). In realtà, ciò che a Papini piaceva del ,pragmatis·mo, di quello per lo meno da lui, scientemente o inconsapevolmente, deformato, era quel che nella sua teoria della verità come strumento si confaceva all'esaltazione della propria patologica e spasmodica ipertrofia dell'io; cosi come nell'occultismo, nelle manifestazioni medianiche, in tutto quel mondo fra spiritismo e magia a favore del quale spezzò piu di una lancia su.I « Leonardo)), egli vedeva un mezzo attraverso il quale. giungere ad un piu completo dominio da parte dell'io sul mondo esterno. << Già è stato detto - egli osservava per esempio, con malcelata soddisfazione, in una lettera a·perta al ,Morselli - che •ciascuno di noi è un medio in · potenza, che ciascuno di noi possiede, piu o meno attivo e piu o meno profondo, un io su·bcosciente... E allora invece di aver bisogno di movimenti nostri o di movimenti dei nostri servi, invece di scriver lettere o mandar telegrammi, noi potremo, colle nostre sole potenze interne, agire sulle cose e sugli uomini. Quello -ch'era materia di rtveries senza senso o di ipotesi fatti dogmi ,diverrà strumento sicuro di conquista dell'universo. Lo s•piritismo dei poveri di spirito scomparirà dinanzi all'avvento del vero regno dello s·pirito )). Per fortuna, non tutti i contributi di carattere filosofico del pragmatista << Leonardo» erano della qualità di quelli offerti dai gioBiblioteca Gino Sia.neo vani Papini e Prezzolini, cui uno studioso serio come Calderoni aveva agio di obiettare che << il disprezzo ,per le idee generali ed astratte, e la pretesa di farne a meno mentre ne fate uso continuamente, è un ·carattere che mostra la vostra parentela (tutt'altro •che fortuita perché connessa con equivoci comuni al pragmatismo e al positivismo) col positivismo della specie meno buona )). E gli articoli di V ailati, del V acca e dello stesso Calderoni, •che la rivista a piu ri- , . ' prese ospito, rappresentarono un contri,buto di non scarso valore alla cultura filosofica del tempo cui giustamente la curatrice ha dato ampio respiro, sia nella parte antologica del volume, sia nel denso e puntualmente informato saggio introduttivo, nel quale sono ampiamente messi in evidenza gli elementi essenziali del movimento di pensiero che nel << Leonardo)) aveva trovato ·uno dei suoi punti di appoggio e le sue relazioni con le altre ,correnti culturali del tempo, sia italiane che straniere. Con << Il Regno >> ci trovia·mo di fronte ad una rivista dall'intonazione e dal programma schiettamente ·politici, là dove il << Leonardo», pur sensibile a quel che accadeva nella vita politica italiana e pronto serppre a scender in lizza sopra tutto quando vi fosse l'occasione di menar ·colpi di penna contro socialisti e giolittiani, voleva essere essenzialmente una rivista di cultura, particolarmente attenta a certi pro·blemi filosofici, sempre impegnata in una diuturna
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