Passato e Presente - anno III - n. 15 - mag.-giu. 1960

2102 Ronald M. Segal Un ulteriore emendamento rese quindi illegale l' applicaz,ione o l'aiuto finanziario <lei sindacati ai partiti politici. Manifestamente diretti a far prevalere i b,ianchi nel movimento sin.dacale ed a ren·dere impossibilie una organizzazione politica sovvenzionata da tale movimento, gli emendamenti hanno raggiunto l'obiettivo cui in definitiva m.iravano, la completa distruzione -della forza dei sindacati nel paese. Già divisi in cinque separate federazioni dai conflitti della barriera razziale, il movimento è stato ridotto alla piu completa impotenza dalla castrazione po1itica e dalla divisione ob'bligatoria. Privati di ogni autorità di decisione, i sindacal 1 isti -di colore hanno perso il controllo su ogni effettiva decisione organizzativa. Mentre i sindacalisti bianchi, isolati in molti casi dal grosso dei lavoratori del loro particolare ramo di occupazione, troveranno sempre piu d~flicile intrapren·dere un'azione efficace contro l'intransigenza dei datori di lavoro. E' lo smaschera-. mento del fascismo della apartheid. Un ultimo emendamento apportato allo Industriai Conci~iation Act nel 1956, ,intitolato Safeguard against interracial Competition, creò la discriminazione nei posti, e limitò l'accesso ad una particolare occupazione agli appartenenti a un determinato gruppo razziale. E nell'ottobre del 1957, il senatore Jan de Klerk, ministro del lavoro, riservò ai bianchi le principali categorie di occupazione nell'industria tessile. Da allora egli ha fatto svolgere particolari indagini in un numero sorprendente di occupazioni con .l'obiettivo di assegnarle secondo la razza: la attività edilizia nel Transvaal e nello Stato Libero, gli ascensori a Johannesburg, Pretoria e Bloemfontain, la preparazione di marmellate e prodotti alimentari e la pro3uzione di stu.fe elettriche, frigoriferi, termosifoni e mobili metallici per cucina. Ma è il suo attacco all'industria tessi,le - implicante 1a sostituzione di 35.000 operai non ·bianchi - quello che ha specialmente spaventato i met1cc1. I meticci Forti di circa 1.300.000 unità, ossia circa il 9% della popolazione complessiva, i meticci - discendenti da schiavi indiani, ottentotti e da unioni illecite con gente di colore - si sono con·siderati e sono stati a loro volta considerati dai vari governi dell'Unione come ·parenti poverii dei -bianchi. Esc1usi dal salotto dei purosangue, essi furono relegati in cucina pur venendo caldamente indotbi a credere che la Joro sicurezza stava nel fatto di vivere sotto lo stesso tetto. Nel 1956 tuttavia essi fuBiblioteca Gino Bianco

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