2080 Armanda Guiducci per esempio, il marxismo nei suoi rapporti con il pensiero scientifico moderno; o con il pragmatismo; o la sociologia. Tutto quello, insomma, che veduto da Roma, in questi ultimi anni, è stato contestato in fretta come neo-positivismo, e sospettato d•i resa neo-capitalistica del Nord. In terzo 1,uogo, ed è questo l'aspetto ·piu delicato della continuità avvertita, dietro quei nomi, quei :temi, stava un marxismo inteso come strumento per la formazione di una cultura moderna, o come elemento di una nuova int~Higenza dell'uomo per l'uomo e ,per il 1 mondo, e non come un parametro normativo della conoscenza. In base a queste ragioni, Marco Forti, sul finire della sua prefazione, ha disegnato un arco che da <<Politecnico >> porta a <<Nuovi Argomenti », al primo <<Contemporaneo», a <<Ragionamenti», a « Passato e Presente>>: sacrificando alla continuità di un'esperienza di engagement - che ebbe modi e qualità diversissime: basti pensare a1l'incom·patibilità di fondo fra l'alleantismo culturale rappresentato, aippunto, dal primo << Contemporaneo», e alla rivendicazione, antagonistica, del <<blocco storico >> di sinistra che ispirò « Ragionamenti » - l'unicità e la sin·golarità del1' engagement che caratterizzò - in modo irripetibile - la rivista di Vittorini. Inevitabilmente, su quel <<Politecnico>> fu, è venuto a proiettarsi il significato che la sua nascita, vita e morte sono venute lentamente a liberare in questi quindici anni. ~1 sacrificio della filologia, cara - come vedremo - ad Alicata, e l'occhio del «poi» hanno comportato la inserzione dell'episodio « Politecnico» nella storia dei rapporti f.ra intelìettuali e BCI, quale è venuta a configurarsi negli anni successivi alla fine àeila rivista. E hanno valso un dibattito, singolare per serietà, nell'attuale cultura <<di pura pederastia e interesse mondano>> - come l'ha giustamente bollata Giansiro Ferrata -, alla Casa della Cultura di Milano. Come ha osservato in quella sede Franco Fortini, si può non essere ,d'accordo storicamente co·n i curatori dell'antologia, dato che, da parte del PCI, non si ebbe allora, nei confTonti di Vittorini, quell'intervento pesante che venne poi a caratterizzare in tutt'Euro·pa la presa di posizione ufficiale del partito riguardo a questo o a quell'altro seri ttore. Però, non si può ·negare che <<Politecnico >>abbia antici.Jpato, e quasi stigmatizzato, quel tipo di rapporto fra intellettuali e partito comunista che è sopravven,uto poi. La discussione suscitata dalla presentazione dell' antologi~ al pubblico mi,lanese, fra Ferrata, Fortini e Alicata, protagonisti principali, Biblioteca Gino Bianco ...
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