Sinistra burocratica 1879 locale in un centro d'influenza e d,i clientele. E' una vecchia legge ineluttabile. Lo Stato corrotto e clientelistico crea clienti e corruzione. Non manca nep,pure qualche esempio di amministratori con idee socialiste ,i quali si sono posti s·u un piano concorrenziale con lo Stato · nell'offerta di servizi ai propri elettori. Personalismi, demagogia, settarismo, nòn-collaborazione. In breve: il potere locale al servizio del gruppo al governo. Dopo tutto, l'esempio veniva dall'alto». Qual'è, secondo .i redattori della pubblicazione, la via che va invece seguita? << Si tratta di trasformare il potere locale in un centro di vita e di formazione democratica. Si tratta di creare attraverso il potere locale la classe dirigente di domani. Non è vero che gli strumenti manchino. Non è vero che manchino in ragione diretta della cattiva amministrazione che è stata fatta ». Ma da parte degli amministratori locali c'è un atteggiamento << paternalistico-clientelistico, di elemosina » che menoma i rapporti con gli amministrati e accresce l'alienazione e il distacco. E questi effetti no.n sono venuti fuori per caso: sono, anzi, in diretto rapporto con la forma di potere instaurata: << Si attende dall'alto ciò che è indispensabile promuovere dal basso, dimenticando la triste realtà dello Stato borghese la quale non consente al paese legale di precedere (in senso -progressista) il paese reale>>. Un potere, insomma, .di tipo burocratico, incontrollabile, i cui interessi si fondano in pratica nella speculazione edilizia, · nel clientelismo, nel << compromesso "negoziato", nell'accertamento dei tributi». E i cui caratteri si rappresentano « nel pressapochismo, nel qualunquismo, nella presunzione, nel piccolo opportunismo >>. L'opuscolo del Circolo Labriola è assai convince11te per quanto r,iguarda l'apprezzament~ di uno stato di cose che non è soltanto di Parma. Per tanta parte rimane però allusivo, ed all'interno si avverte un certo squilibrio (troppo frettolosamente ricoperto da un'impostazione che seìn,bra sperare la soluzione dei problemi sociali per via urbanistica) tra q·ueste premesse cr,itiche nei confronti ·della burocrazia e un ritorno di citazioni- di Turati, Prampolini, e altre, che non riescono ad esaurire il ·problema. La pubblicazione è stata fatta, ed ha co.minciato a circola~e. A questo punto i funzionari locali del PS1 I sono corsi ai ripari, e ritirati gli opuscoli freschi di stampa in un forte armadio situato in uno dei loro bureaux, hanno voluto chiudere la faccenda a doppia mandata. Mentre la calunnia cominciava ad occupare le piazze. O meglio, Biblioteca Gino Bianco •
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