Passato e Presente - anno III - n. 14 - mar.-apr. 1960

• La bomba di De Gaulle 1813 LA BOMBA DI DE GAULLE De Gaulle ha lanciato la sua bomba. Il fatto è di una gravità inaudita perché spezza la tanto faticosamente raggiunta paralisi nucleare fra URSS e USA; ripropone un sistema di misura dei rapporti internazionali basato sulla potenza atomica e non su quella produttiva, certo ben parziale, ma, nonostante tutto, pacifica; riaccende la gara anche per altri paesi; riapre e riallunga il conto già pesantissimo delle micidiali influenze fisiologiche e genetiche derivanti dalle esplosioni nucleari, conto che era stato arrestato ad un punto già critico, già tale da costituire una tragica eredità che la nostra epoca irresponsabile lascia certamente alle generazioni future. Tutto il mondo ha protestato con apparente fermezza. America e URSS hanno riprovato il gesto di .De Gaulle, ma senza effettuare l'ovvia considerazione che questo gesto non rappresentava che il tentativo della Francia di assomigliare a loro, di raggiungere un livello in cui sia possibile farsi sentire e trattare. Per Ùna sorta di follia potrebbe sembrare che la bomba gaullista sia paraddossalmente un atto dell'astuzia della democrazia, teso a rompere il monopolio a due del potere mondiale. Tuttavia ognuno sa che quando tutte le nazioni avessero egualitariamente la loro bomba sarebbero già stati compiuti, anche a prescindere da possibili conflitti bellici, tanti esperimenti e sarebbe stata messa in circolazione tanta radioattività da aver per sempre compromesso la democrazia assieme alle condizioni basilari della vita. La deplorazione dell'America e dell'URSS è, dunque, priva di senso, quanto priva di senso l'idea di contrastare la potenza atomica dei due leaders mondiali, imitandola. Ma America e URSS, oltre che deplorare moralisticamente a vuoto, hanno fatto ·ben di peggio: hànno fatto capire alla Francia che la sua bomba non era· sufficiente per entrare nell'altissimo consesso atomico. Troppo piccola, troppo rozza, non ancora utilizzabile effettivamente per uso bellico. Cosicché la Francia non ha potuto far di meglio che dichiarare· che costruirà una bomba piu grossa, piu evoluta, utilissima in guerra, e che l'esperimenterà al piu presto. Contemporaneamente la Cina, superando i <<complessi» nucleari verso l'URSS, ha colto mirabilmente l'occasione per entrare nella vita normale, annunciando il proposito di ·sperimentare le sue bombe nel prossimo futuro. Anco~a piu atroce è constatare come la massima parte dell'opi- ,. nione pubblica europea ha reagito al fenomeno. Per due o tre giorni l'homo europaeus ha comprato mucchi di giornali per leggere, nelle notizie meteorologiche, l'andamento dei venti. Opportune cartine, pubblicate da tutti i giornali, indicarono che i venti si dirigevano con perfetta regolarità, secondo le previsioni scientifiche, non sulle _ coste Biblioteca Gino Bianco

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