Passato e Presente - anno III - n. 14 - mar.-apr. 1960

• PCI 1960 1859 prima volta da· tempo immemorabile, di lontani episodi .della vita del partito e -dell'Internazionale Comunista, di cui non può sfuggire il significato. 53 Ancora pill importante è che un dibattito precongressuale ci sia stato, su vari argomenti e nelle istanze piu svariate. Non , ne ignoriamo' affatto i limiti e, anzitutto, non ignoriamo che la partecipazione della base è stata assai ridotta, e che si è rimasti ben lontani dall'interesse critico del '56. Ma anche la sola lettura .dei giornali e delle riviste del partito testimonia u·na notevole ·circolazione .delle idee, "il ·manifestarsi .di opinioni cri~ tiche, il delinearsi su .determinati punti di tesi o interpretazioni divergenti. Il partito, in sostanza, non è piu burocraticame·n- .te monolitico e si manifesta tra i suoi quadri, specie a un certo livello, una vivacità di riflessione e un interesse di ricerca che valgono già oggi e costituiscono una garanzia per l'avvenire. 54 Di singolare interesse, poi, certi dibattiti assai ·spregiu-dicati e f o~temente critici verso la prassi staliniana che hanno avuto , luogo tra gli intellettuali, dove i vuoti lasciati dai ritiri del· 53 Alludiamo in particolare all'articolo di TERRACINI, Tre incontri con Lenin, da cui ogni militante ha potuto vedere come nella III Internazionale anche un giovane delegato potesse contrapporre liberamente le proprie opinioni a quelle di Lenin (cfr. l'Unità», 21 gennaio 1960). Non senza interesse - anche se non ne va· sopravvalutato il significato - l'episodio delle cancellature di cui sono stati oggetto anche taluni dei massimi dirigenti - a cominciare da Togliatti - nella votazione a scrutinio 5egreto per il nuovo Comitato Centrale. 54 In certi comitati federali la discussione è stata molto viva e si è prolungata eccezionalmente. Da notare d'altra parte che a discussioni animate hanno dato luogo la politica delle alleanze e delle convergenze e la sua specifica -applicazione (cfr. l'intervento del delegato di Aosta al congresso nazionale, le informazioni ·fornite da <<l'Unità » e da Amendola sulle <<resistenze >> contro l' operaz,ione Milazzo a Palermo, certe riserve allo stesso proposito affiorate alla Conferenza laziale - p. 158 -, gli accenni a <<incomprensioni» di fronte a certe esperienze minori a Venezia - documento del Com. fed., p. 19 - e a Civitavecchia - Conf. laziale, p. 113 - la denuncia del <<radicato scetticismo » di <<,troppe nostre or,ganizzazioni » verso la possibilità di nuove alleanze, contenute dal <<Rapporto di attività »). · Meritano di essere pure ricorda_ti il dibattito svoltosi su « Rinascita >> (settembre e dicembre 1959) su temi assai importanti tra Minucci-Vertone e Daneo-Spesso, e un intervento di Magri e Notarianni (<<Rinascita >>, gennaio 1960) di cui sottolineiamo questo passo: <<Ciò significa, ci pare, che non è possibile ipotizzare una forma di potere transitorio e intermedio che rompa l'assolutismo monopol1stico e realizzi i grandi obiettivi democratici senza la chiara egemonia proletaria e senza poter disporre di tutti i fondamentali strumenti di direzione economica >> (p. 28). E' un punto effettivamente fondamentale. Bibliotec~ ~ino Bianco

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