1832 Li via M aitan formulare riserve e limitazioni), il P-CI s•em·brasenz'altro preferire la seconda: non senza rifuggire da veri e propri eccessi pratici .di cui, tra l'altro, non si riesce a · vedere l'effettiva utilità 3 • · Meno chiare ci sembrano le indicazioni circa le ripercussioni ,della •distensione sulla situazione interna. In molte occasioni, infatti, si è messo in guardia contro il pericolo di stabilire una corrispon-denza m-eccanica, e nelle <<Tesi>>si è scritto testualmente:- « Né una distensione dei rapporti internazionali e nemmeno il passaggio a una pacifica coesistenza possono· significare una trasformazione della natura del capitalismo e dell'imperialismo oppure l'estinguersi, per- .. durando il regime capitalista, della lotta delle classi». Dove ,èi sarebb,e da notare che si sfondano delle porte aperte perché nessuno nel movimento operaio italiano - al,meno a nostra conoscenza - ha avanzato la tesi che viene criticata e che sarebbe palesemente insostenibile. In _realtà, il problema è piu circoscritto e piu. concreto: la distensione internazionale può o no -determinare una situazion·e di minore tensione sociale e politica anche all'interno? In linea -di massima, la risposta del PCI sembra essere positiva, soprattutto nel senso che, nella nuova situazion·e, sembrano -doversi indebolire le ·barriere psicologiche ,dell'anticomunismo. Tuttavi?, una maggiore cautela sarebbe, a nostro avviso, necessaria: perché la minore o maggiore tensione sociale all'interno d·ei paesi capitalisti è determinata non solo • o non tanto dai rapporti internazionali tra i gran.di schieramenti contrapposti, quanto dalla congiuntura economica e dalle esigenze di eq11ilibrio e di difesa delle classi dominanti in un. m·omento dato. Cosi un parziale attenuarsi dei conflitti sociali si potrebb·e verificare qualora un'alta congiuntura - che la distensione in certi casi e per taluni aspetti potrebbe 3 Alludiamo, per esempio, al manifesto sostanzialmente apologetico diffuso a Roma in occasione dell'ultima visita di Eisenhower, che ha provocato qualche polemica tra i comunisti della capitale. Biblioteca Gino Bianco
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