• • Sesso e civiltà 1827 zare problemi che tutti hanno interesse a i,gnorare, conservatori e presunti innovatori. Gli uni per motivi ovvi, gli altri per preoccupazioni tattiche e in fondo per sfiducia verso il valore effettivo di tali problemi, cari a intellettuali soli.tari, non cari alle masse. E dire che gli atti veramente rivoluzionari sono quelli che incidono sul costume e lo modificano radicalmente. Si guardi ai costumi prevalenti in Italia e si avrà ben netta la sensazione della uniformi.tà conformistica e conservatri·ce del paese. Questi sono i fatti.· il resto, le intenzioni e le velleità sono solo l'altra faccia della medaglia. Del resto alla luce degli argomenti tabu, dei sacri recinti, si potrebbe facilmente mettere a fuoco aspetti della cultura· itali·ana e ben cogliere la loro aderenza al conservatorismo magico. E questo ben si intende anche contro le buone intenzioni. Ma è un esame da farsi· in altra sede. La controprova di quanto si osservava è offerta da un libro, di· recente pubblicato, del De Marchi (Sesso e Civiltà, Laterza 1959). L'autore tratta del· rapporto fra sesso e civiltà e intende farlo con ·prospettiva storica. Si tratterebbe, nell'enunciato, di un tentati·vo che potrebbe venire incontro alle esigenze cui si accennava. E invece è ancora una volta un contributo alla congi·ura del silenzio e ai difensori· dèlla magia. Ed è anzi uno dei contributi maggiori, poiché affrontare il problema nel modo che vedremo vuol dire dar partt.ta vinta ai didifensori della magia. L' A. lavorà a tesi ed ha come tesi fondamentale l'atteggiamento che chiama sessuofobico proprio di· quasi tutte le civiltà umane dall'antichità ai giorni nostri. Poche sono le eccezioni, l'erotis-rno etrusco e quello di tribu. africane e polinesiane. Sono ovviamente eccezioni esemplari. Tali esempi indicano anche la soluzione del problema che consi"sterebbe nel liberarsi dalla millenaria dannazione sessuofobi ca ridando agli uomini nella libertà del sesso gioia, serenità, e felicità. Come si vede è cosa semplice, b~sterà realizzare una soci.età di liberi amanti e il sole splenderà. Con queste voci che si alzano nel silenzio il mondo della magia non può · non guadagnare terreno. Poiché se ad esso sono da imputarsi i drammi di una concezione peccaminosa dell'amore e l'arretratezza e primitività dei .costumi, ha avuto almeno difensori scaltriti e consapevoli della serietà del problema. _Gli innovatori si presentano invèce con lavori del livello di quello del De Marchi che armonizzano perfettamente in sé tutti i limiti della provincialità italiana. Il problema del sesso e dell'amore in una possibile moderna discussione e esame è eluso, ma in compenso molto si concede alla curiosità e al diletto, giusta evasione alle reali tristezze del costume nazionale. m. c. · ibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==