Passato e Presente - anno III - n. 14 - mar.-apr. 1960

1948 Rinaldo Salvadori Il pensiero di Geymonat, qui sinteticamente e certo imperfettamente esposto (ma perché gli organizzatori non hanno distribuito relazioni scritte, dato che i relatori hanno tutti seguito un documento scritto?) ci permette sin d'ora di seguire il laborioso percorso di un pensatore che sin dal 1934 ha iniziato un lavoro che era destinato a ron1pere con la diffusa genericità del pensiero filosofico italiano, per ar.rivare ad una formulazione che assume modestamente il nome di neo-positivismo, ma che è ricco di dimensioni nuove sempre emergenti sino a presentarsi in questo momento nel suo filo p,iu preciso. Realismo, storicismo, umanesimo scientifico (o materialistico come modestamente ha accennato il nostro) caratterizzano il pensiero di Geymonat e ne fissano anche la laboriosa evoluz.ione. La relazione di Filiasi Carcano ha portato nel convegno una vena di in·quietudine esistenzialistica, fondata sulla valutazione della~ condizione umana dello scienziato di fronte alla scienza e sulla valutazione del bilancio di tre secoli di scienza occidentale. Una distinzione - ha detto il relatore - deve essere subito avanzata tra metodologia e critica della scienza. Il neo-positivismo ha avuto la funzione di accelerare la liberazione della filosofia da una Weltanschauung naturalista sia di origine positivistica che di origine idealistica. Il Carnap, con la sintassi logica del linguaggio, ha limitato la funzione della filosofia al campo specifico della metodologia; ma con lo stesso Carnap e in mo::lo preminente con Charles Morris, la problematica del Kreis Wiener si incontra con il pragmatismo americano; dalla ste sa distinzione operata dal Morris fra sintattica ( studio dei linguaggi formalizzati), semantica ( studio dei rapporti fra linguaggio e oggetti designati dai suoi segni) e prammatica ( studio dei rapporti dei linguaggi e le persone nel loro am·biente storico e sociale), nascono le direzioni 1i studio della semeiotica ( scienza complessiva dei segni). In altri termini il matematismo del K. W. allarga i suoi orizzonti ed è superato attraverso la semantica e la prammatica con un appello alla psjcologia e alla sociologia. Una recente reazione al matematismo e al logicismo viennese ha continuato Filiasi Carcano - si è avuta con la Epistemologia genetica del Piaget; afferma lo psicologo svizzero che la scienza non è solo linguaggio, ma attività da inserire nel contesto della situazione umana. I/uomo, e quindi lo scienziato, pensa non solamènte in senso psicologico e sociologico, ma anche biologicamente. Il Piaget condanna pure la gerarchia delle scienze di · origine comtiana (negando implicitamente una priorità alla matematica) per affermare un « circolo delle scienze >> ove ad ognuna è negata la priorità ed ove ognuna ha dignità di inizio del discorso scientifico; analogo << circolo » afferma il Piaget tra soggetto e oggetto, ove si Biblioteca Gino Bianco

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